Iraq: ancora attacco Usa a Falluja

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, almeno 15 persone sono rimaste uccise, stamani, in seguito ad un ennesimo attacco compiuto dalle forze americane su Falluja. L’operazione militare, condotta con l’impiego di carri armati, di aerei e dell’artiglieria è scattata all’alba e ha colpito l’area dove si trova l’ospedale. Nella notte un altro bombardamento compiuto dall’aviazione statunitense sulla città sunnita ha causato, inoltre, il ferimento di dodici persone. Sullo scenario iracheno ci riferisce Amedeo Lomonaco:

Commentando la difficile situazione irachena il premier Iyad Allawi ha dichiarato che gli attentati della guerriglia hanno provocato, finora, più di tremila morti e dodicimila feriti. Il primo ministro ha anche assicurato che, malgrado l’interminabile catena di attentati, le elezioni si svolgeranno, come previsto, nel mese di gennaio. La consultazione – ha aggiunto – potrebbe subire un rinvio solo in alcune città. E per garantire un’adeguata cornice di sicurezza nel Paese arabo, dove ieri la guerriglia ha ucciso tre soldati polacchi ad Hilla, il presidente della Polonia, Kwasniewski, ha detto che il governo di Varsavia non ritirerà il proprio contingente.

Ali Khamenei chiama il mondo musulmano all’unità

Dall’Iran, intanto, l’ayatollah Ali Khamenei, ha chiamato oggi il mondo musulmano all’unità e a “resistere in ogni luogo e in ogni forma” di  fronte all’arrogante aggressione in atto contro l’Islam. Nel drammatico capitolo relativo agli ostaggi continua l’angoscia e l’attesa per la sorte delle volontarie italiane rapite in Iraq con due collaboratori locali. L’ultimatum dei presunti sequestratori di Simona Pari e Simona Torretta è scaduto. Ma sul messaggio diffuso via internet ci sono molti dubbi. Per favorire il rilascio delle due operatrici umanitarie, il ministro degli Esteri Franco Frattini, è arrivato stamani in Kuwait per una missione nella regione del Golfo.

Preoccupazione per i giornalisti francesi

Cresce la preoccupazione anche per i due giornalisti francesi sequestrati dal sedicente ‘Esercito islamico’, lo stesso gruppo che ha rapito e ucciso Enzo Baldoni. Il ministro degli Interni, Dominique de Villepin, ha dichiarato che i due reporter “sono vivi”. Ma ha anche affermato che “il contesto è estremamente difficile perché a Baghdad si intensificano i combattimenti”. Da rimarcare, infine, che il giudice Nueim al-Okeili, al quale era stata assegnata la presidenza del tribunale speciale che dovrà processare Saddam Hussein e 11 suoi fedelissimi, ha rinunciato all’incarico ufficialmente per motivi personali. Ma secondo gli osservatori la decisione è stata presa per ragioni legate alla sicurezza.

 

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