Incontro tra Sarkozy e Blair

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il futuro della Francia e la storia recente del Regno Unito faranno probabilmente da sfondo al colloquio, previsto oggi a Parigi, tra il presidente transalpino, il conservatore Nicolas Sarkozy, e il premier del Regno Unito, il laburista Tony Blair. Il servizio di Amedeo Lomonaco: 

L’incontro avverrà pochi giorni prima dell’inizio del mandato presidenziale del nuovo capo di Stato francese e all’indomani dell’annuncio delle dimissioni del premier britannico, che lascerà l’incarico il prossimo 27 giugno. Sarà anche una nuova occasione per promesse e bilanci. Sarkozy ha già assicurato un governo “aperto”, “efficiente”, rappresentativo del centro e composto anche da esponenti della sinistra. Tra una settimana, sarà reso noto inoltre il nome del nuovo primo ministro francese: secondo anticipazioni di stampa, l’incarico di premier sarà affidato all’ex ministro degli Affari sociali, Francois Fillon.

Dimissioni di Blair

Ad un capitolo ancora da scrivere se ne aggiunge, poi, uno appena concluso. Blair ha annunciato ieri le dimissioni dopo 10 anni di governo e sottolineato, nel discorso rivolto al popolo britannico, i traguardi raggiunti: tra questi, ha citato “la minore disoccupazione, un miglior servizio sanitario, la riduzione della criminalità e la crescita economica”. Blair si è anche scusato per le volte in cui ha sbagliato. Tra gli errori, molti osservatori includono la decisione di partecipare alla guerra in Iraq. Ma Blair ha nuovamente difeso l’intervento militare nel Paese del Golfo ed affermato di avere condotto “con successo la guerra contro il terrorismo, dall’Iraq all’Afghanistan”, rimanendo al fianco degli Stati Uniti.

Gordon Brown in pole per la carica di premier

La decisione di Blair di dimettersi lascia adesso importanti spazi da colmare. Ma per la sua successione la strada sembra già delineata: il ministro dell’Economia e delle Finanze Gordon Brown, sostenuto da Blair, ha annunciato la propria candidatura per ricoprire le cariche di premier e di leader del partito laburista. Gordon Brown ha anche ammesso che la campagna in Iraq è stata macchiata da “errori”. Il ministro ha ribadito, infine, che la Gran Bretagna “manterrà gli impegni con il popolo iracheno” e proseguirà gli sforzi per portare la pace nel Paese.

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By World Economic Forum [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

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