In Iraq vasta offensiva dei ribelli a Ramadi
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Iraq, è in corso una vasta offensiva dei ribelli a Ramadi, città della turbolenta provincia di Al Anbar, nel centro del cosiddetto ‘triangolo sunnita’. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Ramadi, roccaforte della guerriglia sunnita, è una città in stato d’assedio. Centinaia di ribelli hanno preso d’assalto una base militare americana e un edificio governativo. Gli insorti hanno istituito posti di blocco in vari punti della città e presidiano le principali strade di Ramadi. Secondo testimoni oculari, partecipano all’offensiva oltre 400 miliziani integralisti organizzati in pattuglie. Fonti locali sostengono che sono ribelli appartenenti al gruppo del terrorista giordano Al Zarqawi. L’azione degli insorti non è condotta solo con le armi.
Bush: le truppe Usa resteranno in Iraq fin quando necessario
I ribelli, infatti, hanno distribuito volantini nei quali si afferma che il controllo di Ramadi è stato assunto da ‘al Qaeda’. Fonti giornalistiche presenti a Ramadi dichiarano che, al momento, le truppe americane e le forze irachene sembrano assenti. Intanto, illustrando il documento diffuso dalla Casa Bianca intitolato “Strategia per la vittoria in Iraq”, il presidente americano, George Bush, ha detto ieri che fin quando sarà lui al comando, “l’America non scapperà” dallo Stato arabo. Sulla missione delle truppe americane in Iraq, Bush ha ribadito che non sarà fissato un calendario. Gli Stati Uniti – ha spiegato – resteranno nel Paese arabo per tutto il tempo necessario.
Il nodo dell’addestramento delle truppe irachene
Il capo della Casa Bianca ha quindi definito un “compito enorme” l’addestramento delle forze di sicurezza irachene per garantire la stabilità in Iraq. Riconoscendo alcuni errori fatti in passato, Bush ha poi affermato che le elezioni irachene del prossimo 15 dicembre costituiscono un appuntamento cruciale. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto – è una vittoria completa”. Il nemico – ha concluso il presidente americano – deve essere sconfitto su tutti i versanti di battaglia e l’Iraq costituisce il fronte centrale della lotta contro il terrorismo”.
Il Piano Usa
Il piano messo a punto dagli Stati Uniti prevede in Iraq ‘scacco matto’ agli insorti con le seguenti 8 mosse: sconfitta dei ribelli, transizione del Paese alla piena autonomia, formazione di un governo democratico, realizzazione dei servizi essenziali per la popolazione, sviluppo economico, promozione dei diritti civili, aiuti internazionali e consenso da parte dell’opinione pubblica alle forze della coalizione.