La globalizzazione tra il 1800 e il 1900

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Il mondo classico greco – che ha portato ad una immissione della cultura ellenica nel mondo occidentale – e l’impero romano – che ha diffuso i propri valori attraverso il dominio e l’espansione territoriale – sono esempi di globalizzazione nella storia. Alcuni storici fanno coincidere l’inizio del sistema capitalistico mondiale con l’inizio del colonialismo. Altri lo fanno corrispondere al sorgere di gruppi industriali internazionali. Per altri ancora, la globalizzazione è cominciata con il fallimento del blocco dell’Est.. Una fase cruciale per la realizzazione di tale processo è costituita dalle politiche liberali di fine Ottocento.

La genesi della globalizzazione economica

La caratteristica saliente dell’attività economica tra la fine dell’Ottocento e il Novecento è stata la globalizzazione dell’economia mondiale. Alla dimensione economica sono  poi interconnessi altri processi di natura politica, sociale e culturale. Negli anni che vanno dal 1870 alla prima guerra mondiale si registra un graduale passaggio dall’economia ottocentesca a quella del novecento.Il commercio si sviluppa, sempre più, su base multilaterale e gli avanzi e i disavanzi delle bilance dei pagamenti sono regolati dai rapporti tra numerosi Paesi.

Nascita del mercato di massa

L’idea del progresso è il motore spirituale dello sviluppo economico del ‘900. Da questo momento è la scienza che determina le direzioni dell’agire umano. In tutti i Paesi di cui si hanno cifre attendibili, la crescita degli investimenti è più rapida di quella demografica. Nasce il mercato di massa. E non è alimentato solo dal graduale aumento in certi Paesi dei livelli di reddito della classe lavoratrice. Un altro fattore determinante è la crescente concentrazione della popolazione nella città.Il ‘900 è il secolo dello scambio commerciale. Il trasporto si tramuta in una attività economica.

Diffusione del sistema liberista

Il novecento è segnato da uno scontro profondo: quello tra il sistema liberista, centrato sul mercato, e quello protezionista, basato invece sul concetto di autosufficienza. Con la caduta del muro di Berlino nel 1989, l’intero Est europeo, Russia inclusa, ha iniziato una difficoltosa riconversione al capitalismo.Un altro tratto importante che segna la storia di parte dell’800 e del’900 è il fenomeno del colonialismo. Si diffondono e si mischiano culture. Due sono i pilastri dell’economia del ‘900: lo sviluppo industriale e le banche. Si assiste in tutta Europa ad una maggiore presenza dello Stato nella vita economica. Nascono i sindacati ed emergono i primi partiti di massa.

Gli Stati Uniti protagonisti della scena mondiale

Durante la II guerra mondiale, nel 1944, si tiene a Bretton Woods una conferenza tra 44 Paesi nemici dell’Asse per porre le basi del sistema economico-finanziario internazionale postbellico.  Si discute di stabilizzazione monetaria, del risanamento del sistema dei pagamenti internazionali, di ricostruzione postbellica e di aiuti ai Paesi arretrati. Si mira a valorizzare il sistema capitalistico ed il commercio multilaterale. La conferenza di Bretton Woods segna la fine dell’isolamento economico statunitense.

Nascita di istituzioni globali

Al termine del secondo conflitto mondiale, si pongono le basi per la creazione di tre nuove istituzioni destinate a controllare i pagamenti internazionali, il commercio e i movimenti di capitali:il Fondo monetario internazionale, l’Organizzazione internazionale per il commercio e la banca mondiale. Nel 1945 viene istituita l’Organizzazione delle Nazioni Unite con lo scopo di mantenere la pace, la cooperazione economica sociale e culturale tra i popoli. Per scongiurare il rischio del nazionalismo economico viene creata in Europa occidentale la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Tale istituzione spiana la strada alla nascita, nel 1957, della Comunità economica europea.

Organizzazione mondiale per il commercio

Nel 1995 nasce l’Organizzazione mondiale per il commercio. Il suo principale obiettivo è quello di favorire il più possibile la libertà degli scambi. Si occupa anche del controllo delle regole del commercio mondiale, sostenendo una abolizione di ogni tipo di dazio o tariffa alle frontiere.

Tra globale e locale

Capitalismo, liberi mercati e cultura di massa sono il contesto nel quale la globalizzazione si consolida.Nella sfera economica, politica e giuridica si intensificano le interdipendenze. Si assiste anche alla creazione di reti informative e comunicative che superano i limiti della geografia reale. La globalizzazione è influenza da rilevanti spostamenti migratori ma anche da flussi planetari di idee, valori, mode, stili di vita e pratiche di consumo. Le identità locali sono soggette a profondi mutamenti. L’intrecciarsi di dinamiche globali e di resistenze locali è divenuto uno dei tratti costitutivi della condizione contemporanea.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.

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