Giornata in memoria dei missionari martiri nel nome di San Romero
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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Si celebra oggi la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri per ricordare i testimoni del Vangelo uccisi in varie parti del mondo.
Sono passati 39 anni dall’assassinio di mons. Oscar Romero, brutalmente ucciso il 24 marzo del 1980 e proclamato santo lo scorso anno. Ricordando questa straordinaria testimonianza, si celebra oggi la 27.ma Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri, promossa dal Movimento Giovanile Missionario delle Pontificie Opere Missionarie. Il tema scelto quest’anno, “Per amore del mio popolo non tacerò”, è legato alla vita di mons. Romero.
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Missionari uccisi nel 2018
Nel corso del 2018 sono stati uccisi 40 missionari, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Nella maggior parte dei casi, si tratta di sacerdoti. L’Africa è il Continente dove, nel 2018, è stato ucciso il maggior numero di missionari. In varie regioni del mondo sacerdoti, religiosi e laici condividono con la gente comune la stessa vita quotidiana, cercando di alleviare le sofferenze dei più deboli e denunciando le ingiustizie. Anche in situazioni di pericolo, i missionari restano accanto alla popolazione, consapevoli dei rischi. Molti di loro hanno perso la vita, nel 2018, durante tentativi di rapina o di furto compiuti, anche con ferocia, in contesti sociali di povertà e di degrado.
In difesa della vita dei più deboli
A VaticanNews don Giuseppe Pizzoli, direttore della Fondazione Missio, ricorda che la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri è dal 1993 un appuntamento annuale significativo. Un’occasione per ricordare i tanti cristiani che vivono in regioni del pianeta dove la persecuzione è una drammatica realtà. Molte volte, sottolinea don Pizzoli, i missionari “decidono con coraggio di difendere la vita dei più poveri e dei più deboli”. Questa difesa della vita, aggiunge, è annuncio del Vangelo. Come ha ricordato più volte Papa Francesco, spiega il direttore della Fondazione Missio, sono in aumento le regioni teatro di persecuzioni dei cristiani. “Ma questo – conclude don Pizzoli – non impoverisce la forza missionaria della Chiesa”. Ascolta l’intervista a don Giuseppe Pizzoli:
Prospettive di futuro per i giovani congolesi
In occasione della 27.ma Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri è stata lanciata, in particolare, una campagna di solidarietà nella Repubblica Democratica del Congo. Il progetto intende sostenere i giovani della diocesi di Uvira. Questa parte del Paese è stata teatro, negli anni scorsi, di guerre sanguinarie tra milizie e diversi gruppi armati. Diversi agenti pastorali, tra cui catechisti, sacerdoti, religiosi e tanti laici sono stati torturati, maltrattati, uccisi. Alcune donne sono state accusate di stregoneria e sono state sepolte vive dopo avere subito umiliazioni indicibili. L’obiettivo del progetto di solidarietà è quello di permettere ad alcuni giovani di beneficiare di una formazione umana, intellettuale e cristiana e di poter iniziare un percorso educativo che possa sfociare in opportunità lavorative. Si offre, in particolare, la possibilità di imparare a cucire e ad utilizzare il computer. Il periodo formativo durerà un anno. Si può contribuire donando un computer o una macchina da cucire. Si può donare seguendo le istruzioni indicate sul sito della Fondazione Missio, organismo pastorale della Conferenza episcopale italiana.