Ennesima ondata di violenze in Iraq

0
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Una serie di violenze, tra le quali l’assassinio del viceministro iracheno, il rilascio di sette ostaggi turchi e la complessa controversia in Italia dopo l’ipotesi, avanzata da Emergency, del pagamento di un riscatto per la liberazione degli ostaggi. Sono questi alcuni degli ultimi sviluppi dell’intricato scenario iracheno, di cui ci riferisce Amedeo Lomonaco:

Ennesima ondata di violenze in Iraq, dove tre persone sono morte a Najaf per uno scontro a fuoco tra agenti e guerriglieri e un civile iracheno è deceduto nell’area di Khan Dai in seguito ad una furiosa sparatoria tra un gruppo di ribelli e soldati americani. E un grave episodio è avvenuto anche a Baghdad, teatro stamani dell’uccisione del viceministro degli Esteri iracheno, Bassam Qubba, il primo alto funzionario assassinato da quando, lo scorso primo giugno, si è insediato un nuovo esecutivo di transizione. Nel Paese arabo, dove questa mattina un attacco contro soldati italiani non ha fortunatamente causato vittime, sono inoltre stati rilasciati sette civili turchi, sequestrati martedì scorso. E secondo quanto riferito oggi dal ministero degli Esteri di Beirut, sono stati rapiti una ventina di giorni fa tre cittadini libanesi, uno di loro è stato sgozzato insieme a due iracheni ed un altro è stato liberato.

Il caso Emergency

In Italia infuria, intanto, la polemica per le dichiarazioni rilasciate dal fondatore di Emergency, Gino Strada, sul presunto pagamento di 9 milioni di dollari per la liberazione degli ostaggi italiani sequestrati in Iraq. Il noto chirurgo, spesso impegnato in aree di conflitto, ha precisato oggi di non avere le prove di quanto sostenuto ma ha anche aggiunto che la sua versione è attendibile. La presidenza del Consiglio dei ministri dichiara in una nota che la liberazione è avvenuta grazie ad “una operazione militare delle forze speciali della coalizione in collegamento con l’intelligence italiana, senza il pagamento di alcun riscatto”.

Approfondimenti dalla Procura di Roma

Intervenendo sulla vicenda, anche il commissario straordinario della Croce Rossa Italiana, Maurizio Scelli, ha smentito la versione del riscatto e ha definito opere di “sciacallaggio le ricostruzioni apparse su alcuni quotidiani italiani sul rilascio degli ostaggi”. La procura di Roma intende, infine, approfondire quanto denunciato da Emergency e i magistrati hanno deciso di convocare Gino Strada, Maurizio Scelli e l’ingegnere polacco Jerzy Kos,  liberato martedì scorso insieme agli italiani.

**********

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *