Elezioni europee: vince euroscetticismo

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Le elezioni per il primo Parlamento dell’Europa allargata a 25 sono state contrassegnate da un astensionismo record e da una sconfitta per la maggior parte dei partiti al governo, tranne in Spagna e Grecia. In alcuni Paesi dell’Unione,  come in Italia, i cittadini si sono espressi anche per elezioni amministrative o politiche. Sui risultati praticamente definitivi delle elezioni europee ascoltiamo Amedeo Lomonaco:

In Francia, il partito di destra del presidente francese, Chirac, è stato superato dai socialisti che hanno conquistato il 29,18 per cento delle preferenze. In Germania l’opposizione cristiano-democratica ha ottenuto il 44,5 dei consensi mentre i social-democratici del cancelliere tedesco, Schroeder, si sono fermati a poco più di 21. E in Gran Bretagna il partito conservatore si attesta al 27 per cento delle preferenze, mentre i laburisti del premier Blair ottengono solo il 22. Una sensibile diminuzione di voti ha interessato anche altri schieramenti di capi di governo tra cui quelli dell’irlandese Ahern e del portoghese Barroso di centrodestra, del socialdemocratico svedese Persson, del liberale belga Verhofstadt e del conservatore austriaco, Schuessel.

Il Partito popolare è il più consistente

Tra i nuovi 10 Paesi, si devono inoltre registrare capovolgimenti particolarmente pesanti in Repubblica Ceca, dove i social democratici si piazzano solo al quinto posto, in Ungheria, con la vittoria dei conservatori a scapito dei socialisti ed in Polonia, dove la destra moderata ha superato gli ex comunisti al potere. Importanti vittorie per partiti di governo si sono invece riscontrate in Spagna, con l’affermazione dei socialisti del premier Zapatero, e in Grecia con la vittoria dei conservatori del primo ministro, Karamanlis. Le proiezioni sulla composizione del nuovo Europarlamento confermano, infine, il partito popolare europeo come il gruppo più consistente con circa 270 seggi su un totale di 732. Seguono i socialisti con quasi 200 seggi e i liberali con oltre 60 parlamentari.

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