Devastante sisma nel sud est asiatico

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Almeno 2100 morti nello Sri Lanka, circa 1000 vittime nel sud dell’India, 700 in Indonesia ed altre 190 in Thailandia. E’ il tragico bilancio del terremoto di 8,9 gradi della scala Richter registrato la scorsa notte al largo dell’isola di Sumatra, in Indonesia. Il sisma, il quinto più potente degli ultimi 100 anni, è avvenuto ad un anno di distanza dal terremoto che lo scorso 26 dicembre del 2003 aveva provocato, nella città iraniana di Bam, circa 30 mila morti.

Sulla sciagura verificatasi nel Sud Est asiatico e resa ancora più drammatica dai maremoti che si sono sviluppati subito dopo il terremoto, ascoltiamo padre Bernardo Cervellera, direttore dell’Agenzia Asia News, intervistato da Amedeo Lomonaco:

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R. – La situazione in Indonesia è molto drammatica perché sembra che queste onde di Tsunami, che sono larghissime, abbiano invaso tutto il territorio e ci sono morti ovunque. Ci sono addirittura morti appesi agli alberi, si sta cercando di mettersi in comunicazione con la zona e portare così soccorsi, ma è tutto molto difficile perché le comunicazioni non funzionano.

Il dramma degli tsunami

D. – Gli Tsunami sono dei veri e propri muri di onde che partendo dell’Indonesia hanno investito anche lo Sri Lanka e l’India. Qual è la situazione di questi due Paesi in particolare.

R. – Gli Tsunami anzitutto sono molto particolari perché, appunto, derivano da eruzioni vulcaniche oppure da terremoti, come in questo caso. Sono delle vere e proprie masse d’acqua, altissime – quelle dell’Indonesia sembra che fossero alte fino a 4-5 metri – in altre parti invece, come in India e soprattutto nello Sri Lanka, c’erano delle muraglie di 10 metri che hanno invaso il territorio. In India, soprattutto l’Andra Pradesh e il Tamilnadu sono stati molto colpiti, e bisogna dire che per tutta questa zona costiera, come in Thailandia, è un periodo di festa e quindi un periodo di vacanza perciò c’erano moltissimi  turisti occidentali nella zona e dei quali non sappiamo ancora nulla.

Un’area vastissima

D. L’area compresa è vastissima, tra l’Oceano Indiano e l’Australia, e recentemente sono state colpite anche le Filippine nelle quali sono morte più di 1.400 persone. Cosa sta accadendo in Asia?

R. – Questa zona è stata sempre a rischio perché ci sono i tifoni nel periodo estivo e le popolazioni sono molto povere. Naturalmente un migliore sviluppo di queste zone potrebbe per lo meno lenire un po’ di più la situazione. C’è poi un problema – che tutti sottolineano – che è quello del cambiamento climatico. L’Asia è il Continente dove – siccome ci sono molte masse di persone soprattutto in India e in Cina – si sta creando un grande inquinamento ed è probabile che questo inquinamento stia cambiando le condizioni climatiche, quindi c’è anche un problema ecologico.

Terremoti e cambiamento climatico

D. Quello di oggi, in particolare, è il quinto terremoto più potente degli ultimi cento anni, quindi questo è un dato che conferma ancor di più gli effetti devastanti del cambiamento climatico…

R. – Quello che è importante sottolineare nel caso di questo terremoto è che non c’era nessuna avvisaglia prima. Tutti i geologi e gli scienziati sono rimasti sbigottiti perché non c’è stata nessuna previsione.

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