Imprese familiari: un’opportunità per lo sviluppo

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“La concezione del lavoro nelle aziende familiari”. Questo il tema al centro del convegno nazionale delle imprese familiari svoltosi a Bologna. L’obiettivo dell’incontro, promosso dall’Associazione italiana delle aziende familiari (AidAf), è di individuare ipotesi di intervento per una crescita dell’occupazione. In Italia le imprese familiari, con fatturato pari o superiore ai 50 milioni di euro, sono oltre 4000. Sulla realtà di queste aziende, Amedeo Lomonaco ha intervistato Elena Zambon, presidente di AidAf:

 

R. – E’ una realtà sana. E’ quella che credo costituisca l’ossatura di questo Paese, da un punto di vista produttivo e, soprattutto, con una visione per il futuro. Io credo che la crisi sia una grande occasione perché, secondo me, ci da una possibilità in più – come dice d’altronde Papa Francesco – di trovare una formula che riorienti verso il futuro secondo dei principi sani e dei di valori: i valori con cui siamo cresciuti e che ci hanno permesso anche di affrontare imprese nel vero senso del termine. Sfide coraggiose che ci hanno consentito di dare lavoro a delle persone.

Nuove sinergie tra capitale e lavoro

D. – Per favorire questo clima sano occorre anche trovare sinergie nuove tra capitale e lavoro …

R. – Assolutamente, un nuovo patto capitale-lavoro che si fondi appunto in quel ruolo nuovo dell’impresa, come una collaborazione. Non parlo più di dipendenti, ma di persone con cui lavorare insieme perché la realtà è complessa ed è sempre in qualche modo più richiesta una competenza tecnica. E noi imprenditori da soli non possiamo farcela: abbiamo bisogno dei nostri collaboratori. Anche loro possono essere dei leader. Ecco, io questo lo faccio nella mia impresa – la Zambon chimica farmaceutica, 107 anni, 600 milioni di fatturato – ma chiedo anche ai colleghi imprenditori in questo momento un’alleanza con i propri collaboratori, soprattutto per una condivisione che tenga conto di modelli diversi, di culture diverse, e che trovi una formula comune, una formula etica.

Investimenti e formazione

D. – Come gli imprenditori possono tutelare, al meglio, le famiglie inserite in questo ambito così cruciale, come quello del lavoro?

R. – Affiancandole, anche nei diversi momenti … Passano più tempo al lavoro che a casa. Che queste condizioni di lavoro siano di un certo tipo, che le persone abbiano voglia di venire a lavorare perché si ritrovano in un ambiente sano, nel riconoscimento anche negli altri loro colleghi, con rapporti magari di amicizia, o come minimo, di condivisione dei valori. Quindi, dando loro le attrezzature necessarie, anche dei momenti per riflettere … Io immagino un’azienda coinvolta, un’azienda partecipata che parta dalla necessità di informare i nostri collaboratori: sull’andamento aziendale, sui progetti futuri, etc … Io la chiamo l’“etica della responsabilità”. E questa si fa solo con la qualità delle persone. E la qualità delle persone significa investimenti su di loro, nella loro formazione, ma anche nella possibilità di relazionarsi.

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