Abusi su minori, allarme di Telefono Azzurro

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nel mondo le situazioni di maltrattamento nei confronti di bambini e adolescenti restano allarmanti. In Italia, in particolare, dal 2006 ad oggi sono più che triplicati i casi di abuso fisico sui minori. E’ quanto emerge dal dossier 2012 “L’emergenza infanzia e adolescenza in Italia e nel mondo” a cura del Centro studi di Telefono Azzurro, presentato stamani a Roma nella Sala Zuccari del Senato della Repubblica Italiana. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Tra le varie forme di abuso, quello sessuale, continua ad affliggere nel mondo le vite di molti bambini. Il presidente di telefono Azzurro, il prof. Ernesto Caffo:

“Nonostante i dati ci dimostrino un calo dei casi di abuso all’infanzia, vediamo che le situazioni restano tantissime e vediamo che la prevalenza dei casi di abuso delle femmine va da 164 su mille a 197 su mille, metre per i maschi da 66 su mille a 88 su mille”.

Oltre 215 milioni i minori implicati nel lavoro minorile

Nel mondo, sono oltre 215 milioni i minori implicati nel lavoro minorile e ogni anno scompaiono circa 8 milioni di bambini, circa 22 mila al giorno. Un’emergenza sempre più grave riguarda, poi, i rischi legati ad Internet:

“Secondo una recente ricerca, più del 17.mo dei ragazzi è stato molestato online. Un ragazzo su cinque è stato adescato e quasi uno su dieci ha ricevuto offerte di denaro e regali in cambio di atti sessuali”.

Situazione preoccupante anche in Italia

La situazione è preoccupante anche in Italia, dove negli ultimi sei anni sono più che triplicati i casi di abuso fisico su minori. In aumento percosse e maltrattamenti e, in percentuale minore, i casi di abuso psicologico e di inadeguatezza genitoriale. Ma a cosa è dovuto l’aumento dei casi di abuso? Ancora il prof. Ernesto Caffo:

“Un elemento centrale è la crisi molte volte delle reti sociali, che impedisce di dare le risposte necessarie. Quindi, la carenza di risorse economiche porta le famiglie a non avere tempo da dedicare ai bambini; la carenza di risorse economiche nei servizi sociali, di assistenza, fa sì che molte volte le famiglie non abbiano quell’appoggio nel sistema educativo, nel sistema di supporto di comunità che sarebbe necessario. E quando entra in crisi il nucleo familiare, i bambini, le fasce deboli, sono le prime vittime di questo sistema”.

In Italia, il pericolo per i bambini è soprattutto in casa. Altri luoghi a rischio sono la strada, la scuola o le abitazioni di amici e parenti. Nel 2012, quasi il 20% delle segnalazioni ha riguardato un bambino straniero.

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