Yemen: emergenza dengue, si teme un’epidemia

Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews  Nel Paese del Golfo, almeno 78 bambini sono morti a causa della dengue. Sono oltre 52 mila i casi sospetti. Intervista con Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children Italia.

Il sistema sanitario dello Yemen, Paese scosso dalla guerra iniziata nel 2015 e da una gravissima crisi umanitaria, è al collasso. Dopo quasi 5 anni di guerra civile, le città sono distrutte. Più di 3 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case. Le condizioni di vita nel Paese del Golfo sono sempre più drammatiche. Ricevendo lo scorso 9 gennaio i membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, Papa Francesco ha ricordato che lo Yemen “vive una delle più gravi crisi umanitarie della storia recente, in un clima di generale indifferenza della Comunità internazionale“. Almeno 18 milioni di persone non hanno accesso ad acqua potabile. Sono più di 24 milioni gli yemeniti, l’80% della popolazione, che necessitano di assistenza umanitaria.

Si teme un’epidemia di dengue

Nello Yemen continuano a diffondersi malattie prevenibili. Nel 2019 sono stati registrati 860 mila casi di colera. A causa di questa malattia, sono morte almeno 1000 persone. In questo drammatico contesto si aggiunge un’altra piaga: almeno 78 bambini sotto i 16 anni sono morti a causa della dengue. Lo rende noto l’organizzazione internazionale “Save the Children” sottolineando che, “davanti a numeri così drammatici”, il timore è quello di “una vera e propria epidemia”. In questo periodo, in particolare, le forti precipitazioni, associate al conflitto in corso, ostacolano la fornitura di acqua pulita.

Situazione critica negli ospedali

Le aree più colpite dalla dengue siano quelle di Hodeidah e Aden. Mariam Aldogani, direttrice di Save the Children a Hodeidah, riferisce che “i genitori non possono permettersi di portare i propri figli in ospedale o di acquistare medicine.” “Gli ospedali – aggiunge – sono pieni e alcuni pazienti sono costretti a sdraiarsi a terra per la mancanza di letti. È davvero una situazione terribile, anche bambini di otto mesi sono stati colpiti dalla febbre dengue. In alcuni ospedali tutto ciò che puoi sentire sono i bambini che piangono per il dolore”.

Cosa è la dengue

La dengue è una malattia, con sintomatologia simil-influenzale, che colpisce i bambini, i giovani e gli adulti. È trasmessa dalla puntura di una zanzara infetta. È una complicazione potenzialmente letale. Si stima che 500.000 persone colpite da dengue, in prevalenza bambini, vengano ospedalizzate ogni anno.

Appello di Save the Children per una soluzione immediata

Solo la pace può garantire risposte rapide e la ricostruzione di un sistema sanitario ormai al collasso. È quanto sottolinea Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children Italia:

R. – Siamo di fronte ad una ennesima emergenza sanitaria in questo Paese che, ormai, è quasi giunto al suo quinto anno di conflitto. Sono morti almeno 78 bambini a causa della dengue. Noi temiamo, purtroppo, il diffondersi di una epidemia perché ci sono almeno altri 52000 casi sospetti. E tutto questo in un Paese dove il sistema sanitario è andato quasi completamente distrutto. Nello Yemen c’è una fortissima carenza di medicinali e anche di personale qualificato. A questo uniamo una povertà molto diffusa per cui i genitori di questi bambini non possono portare figli negli ospedali o, comunque, non possono procurarsi i medicinali per curare i loro figli.

Questo si inserisce in una cornice drammatica. Papa Francesco, recentemente, ha ricordato che lo Yemen “vive una delle più gravi crisi umanitarie della storia recente, in un clima di generale indifferenza della Comunità internazionale”…

R. – Quello che più colpisce è che siamo di fronte veramente ad una generale indifferenza da parte della comunità internazionale. È l’ennesimo caso di una guerra per procura dove sono coinvolti svariati Paesi, svariati interessi geopolitici di diversi Stati. Non si riesce a mettere fine ad un dramma che colpisce soprattutto i bambini e, in maniera forte, la popolazione civile. Tra l’altro, anche il personale delle organizzazioni umanitarie, come Save the Children, viene colpito: più di 40 persone del nostro staff, comprese le loro famiglie, sono state colpite dalla febbre della tengo. Quindi è una situazione molto difficile ed anche le organizzazioni umanitarie trovano delle grandissime difficoltà per far fronte a tutti i bisogni necessari.

Per superare l’indifferenza, per dare un futuro al Paese e per ricostruire il sistema sanitario ormai al collasso, l’unica via possibile è quella della pace…

R. – La pace è sempre la migliore condizione per poter realizzare i diritti delle persone e, in particolar modo, quelli dei bambini. Noi chiediamo che le parti in conflitto trovino immediatamente una soluzione stabile e duratura e che, finalmente, i bambini in particolare possano vivere un presente e un futuro di pace.

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