Vertice tra Russia e Unione Europea

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nuovi impegni per un rilancio e preoccupazioni per contenziosi ancora aperti hanno segnato stamani l’apertura, nella regione russa di Samara, del vertice tra Russia e Unione Europea. Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ha auspicato il rilancio della collaborazione. Soprattutto in politiche per la tutela dell’ambiente, in strategie per la soluzione di crisi internazionali e in settori cruciali, come quello energetico. Il presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, ha indicato poi alcuni problemi condivisi. Tra questi le difficoltà di Polonia, Estonia e Lituania nelle loro relazioni con la Russia.

Posta in gioco molto alta

Le autorità russe hanno vietato, intanto, ad alcuni oppositori, tra i quali il campione mondiale di scacchi Kasparov, di raggiungere Samara per protestare contro il Cremlino. Sul vertice tra Russia e Unione Europea, il servizio di Amedeo Lomonaco:

La posta in gioco è il rinnovo dell’accordo di cooperazione tra Mosca e Bruxelles. Accordo che regola i rapporti tra le due parti in una serie di settori. Si passa dalle forniture energetiche agli scambi commerciali, dalle consultazioni in materia di politica estera, ai diritti umani. Tra i risultati raggiunti, sono stati evidenziati la maggiore semplificazione dei visti per alcune categorie di cittadini e un migliore scambio di informazioni tra polizia russa e forze dell’ordine di Paesi europei. In vari ambiti non si riesce, però, a superare un perdurante stato di impasse. “Ma non è un dramma – ha detto il presidente russo Putin – che i colloqui per un patto di partnership tra Russia e Unione Europea siano in una fase di stallo”.

Putini: violazioni da Estonia e Lettonia

“Estonia e Lettonia – ha poi avvertito Putin – sono responsabili di violazioni inaccettabili dei diritti della minoranza russa”. Il vertice è comunque un’importante occasione per cercare nuove risposte ad intricate questioni. La Russia deve affrontare, in particolare, controversie con alcuni Paesi, ex satelliti dell’Unione Sovietica. La Polonia, ad esempio, minaccia di bloccare l’approvazione del mandato sul nuovo accordo se non sarà annullato l’embargo sui prodotti animali e vegetali polacchi, imposto dalla Russia nel novembre del 2005. Secondo diversi osservatori, il governo russo vuole in realtà punire la Polonia dopo la decisione, presa da Varsavia, di accettare sul proprio territorio il dispiegamento di missili antiterrorismo americani.

Proteste anche in Lituania

Sono difficili anche le relazioni tra Estonia e Russia. Alla decisione del governo estone di rimuovere dalla piazza di Tallin il monumento dedicato ai soldati sovietici, sono seguiti numerosi attacchi informatici contro diversi siti istituzionali estoni. Attacchi, secondo le autorità del Paese baltico, sferrati da hacker russi. Un’altra ex Repubblica sovietica, la Lituania, ha più volte protestato, infine, per l’interruzione della fornitura di gas russo. Ma questa serie di ostacoli non appare comunque insormontabile.

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