Ucraina, il Papa: preghiamo insieme Maria, Regina della pace

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Nuovo tweet di Francesco per chiedere la fine della guerra nel martoriato Paese dell’est europeo. Sul terreno, il ministero della Difesa russo ha annunciato una tregua e reso noto che sono stati aperti corridoi umanitari per consentire ai civili di lasciare le città di Mariupol e Volnovakha. Le autorità ucraine: il cessate il fuoco non è stato rispettato.

In un tweet, lanciato dal suo account anche in ucraino e in russo, il Papa chiede di pregare insieme per l’Ucraina. “Chiediamo alla Regina della Pace – scrive il Pontefice – di stendere su di noi il suo manto: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!”. Sul terreno la tregua annunciata oggi dal ministero della Difesa russo si è rivelata  una fragile speranza. Le autorità municipali di Mariupol hanno reso noto che le forze militari russe non stanno osservando la tregua lungo tutto il percorso concordato. E hanno aggiunto che, a causa di continue violazioni, è stata rinviata l’evacuazione dei civili da Mariupol. Secondo il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, invece, sono le autorità ucraine a impedire ai civili di lasciare la citta.

Le truppe russe si avvicinano, intanto, a un’altra centrale nucleare ucraina dopo avere preso il controllo di quella di Zaporizhizhia, la più grande d’Europa. Parlando in Polonia il segretario di stato americano Blinken ha dichiarato inoltre che sono minacciate la pace e la sicurezza: “Difenderemo – ha aggiunto – ogni centimetro del territorio della Nato“.  Nel suo quotidiano videomessaggio da Kiev, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, si è rivolto infine alla comunità internazionale affinché i convogli umanitari possano raggiungere le città assediate. Città e territori scossi dalla guerra dove prosegue, incessante, l’esodo dei civili. Proprio la situazione dei profughi sarà affrontata lunedì prossimo in una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu dedicata al conflitto in Ucraina.

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