Terremoto in Marocco, oltre duemila morti: crollati diversi edifici storici

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews L’epicentro è stato localizzato nella zona di Marrakech ad una profondità di dieci chilometri. I feriti sono più di 1200. Nelle località montane i soccorritori fanno fatica ad arrivare. Il fatto che la scossa sia stata avvertita in tutto il Paese, spiega il giornalista Luciano Ardesi, ha fatto in modo che “ci sia stata una grande mobilitazione”.

Trenta drammatici secondi nella notte, alle 23.11 locali. È stata questa la durata della forte scossa di terremoto di magnitudo 7.0 della scala Richter, che ha scosso la regione di Marrakech, in Marocco. Secondo i media locali, si tratta del terremoto più grave per intensità nella storia del Paese. Le squadre di soccorso hanno riscontrato, a causa dei crolli, notevoli difficoltà a raggiungere le zone più colpite.

Ingenti i danni a Marrakech

In migliaia si sono riversati per le strade di Marrakech e nel dedalo di vicoli della medina, nel centro storico. Danneggiate le mura erette nel 1120 per difendere la città dagli attacchi delle tribù berbere. Nella famosa piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea e sono comparse diverse crepe sul campanile della chiesa cattolica nel quartiere di Gueliz.

Scossa avvertita in tutto il Paese

Ingenti i danni anche in altre zone del Paese. La scossa è stata sentita lungo tutta la dorsale dell’Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, ma anche nelle città costiere Essaouira e Agadir, affacciate sull’Oceano Atlantico, nella zona centro meridionale di Ouarzazate e sull’altro versante della catena montuosa a Casablanca, fino a Rabat.

Solidarietà dalla comunità internazionale

Il ministero dell’Interno del Marocco ha invitato i cittadini a mantenere la calma e ad “evitare il panico”. Rashid Al-Khalfi, segretario generale degli Affari interni del ministero, ha reso noto che il governo ha già attivato tutte le risorse disponibili per affrontare la tragedia. “L’Unione Europea – ha affermato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel – è pronta a sostenere il Marocco”. I lavori del G20 a New Delhi si sono aperti con questa dichiarazione del premier indiano Narendra Modi. “Prima di iniziare con il programma del summit, voglio esprimere le mie condoglianze per la perdita di vite a causa del terremoto in Marocco. Preghiamo – ha affermato Modi – che tutti i feriti guariscano al più presto. L’India è pronta a offrire tutta la possibile assistenza al Marocco in questo momento difficile”.

Il Marocco e i terremoti

Prima della scossa di questa notte, la storia recente del Marocco è stata segnata da altre due forti e drammatiche scosse. Il 29 febbraio del 1960, un terremoto di magnitudo 5,7 sulla scala Richter, ha distrutto Agadir, sulla costa occidentale, provocando la morte di oltre 12 mila persone, un terzo della popolazione della città. Il 24 febbraio del 2004 un violento sisma di magnitudo 6.4 ha colpito la località costiera di Al Hoceima. Il giornalista Luciano Ardesi, esperto di Africa, sottolinea che il fenomeno del terremoto in Marocco è comunque un evento “abbastanza raro”. Quello avvenuto nella notte nella regione di Marrakech “ricorda quanto avvenuto più di 60 anni fa ad Agadir”. Rispetto ad oggi, però, “le condizioni del Paese erano molto diverse”. Oggi è la regione di Marrakech è “il centro del Marocco anche per la sua vocazione turistica”.

Il fatto che la scossa di terremoto sia avvenuta di notte e sia stata avvertita in tutto il Paese ha fatto in modo che “ci sia stata una grande mobilitazione”. Il problema adesso – spiega infine Luciano Ardesi – è quello di portare “rapidamente soccorso alle migliaia di persone rimaste senza casa”.

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