San Giovanni della Croce

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La Chiesa celebra oggi la memoria liturgica di San Giovanni della Croce, collaboratore di Santa Teresa d’Avila nella fondazione dei Carmelitani scalzi e dottore della Chiesa universalmente riconosciuto come mistico per eccellenza. Le sue opere di mistica sono un testo indispensabile per chi desidera avventurarsi in questo mondo di intimità unica fra Dio e l’uomo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

San Giovanni della Croce nasce nel 1542 in Spagna in una famiglia poverissima. Dedica l’intero cammino della sua vita alla ricerca di Dio, scoprendo giorno dopo giorno che la via più sicura per accostarsi a Lui è “conoscere” Gesù Cristo. Il suo messaggio, incentrato sull’orientamento totale ed esclusivo verso Dio, è racchiuso in questa esortazione:

“Su, coraggio, alzati: non stagnare in una pietà superficiale o in un debole impegno virtuoso. Affrontate decisamente le avversità della notte, salite il sentiero aspro del nulla per attingere l’incandescenza dell’Amore”.

 

Linguaggio poetico

Il linguaggio di San Giovanni della Croce è poetico, ricco di immagini e simboli. Con spirito nuovo, da umanista rinascimentale, offre un valido aiuto per il cammino cristiano dell’uomo moderno, tormentato dall’angoscia esistenziale. Padre Saverio Cannistrà, preposito generale dei carmelitani scalzi:

“San Giovanni della Croce dice all’uomo di ogni tempo e di ogni luogo di riscoprire questa destinazione ultima alla comunione con Dio, che è qualcosa che portiamo iscritto nella nostra stessa natura. Giovanni della Croce ha un dono particolare che è il dono dell’arte: prima ancora di essere un teologo, è un poeta. E’ riuscito a esprimere queste sue intuizioni in un linguaggio lirico, di una lirica di amore. Lui si accosta alla Bibbia come se fosse una grande e lunga lettera di amore che Dio scrive all’uomo, alla quale Giovanni risponde con una sua lettera scritta a Dio. Rilegge la stessa natura di Dio come una natura sponsale: cioè la comunione trinitaria è riletta come una comunione sponsale che si allarga fino ad accogliere l’uomo”.

Lo sguardo non si scosti da Gesù

Lo sguardo non deve dunque scostarsi da Gesù. Come ha ricordato Benedetto XVI all’udienza generale del 14 dicembre del 2005, San Giovanni della Croce ci invita a mettere il Signore al centro della nostra vita:

“Ci invita, cari amici, a volgere lo sguardo del cuore al mistero nascosto in Gesù Cristo, ricordandoci che, chi veramente desidera la sapienza divina, desidera anzitutto entrare nello spessore della Croce. Con questi sentimenti prepariamoci a vivere il Natale ormai prossimo”.

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