Il Papa ai luterani: chi offre ospitalità diventa più ricco

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews  Francesco, incontrando la delegazione ecumenica della Chiesa Luterana di Finlandia, sottolinea che l’ospitalità “fa parte della comune testimonianza di fede”.

L’ecumenismo spirituale e il dialogo ecumenico servono ad approfondire l’esperienza dello “stare insieme”. Lo ha affermato il Papa incontrando la Delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia, in pellegrinaggio a Roma in occasione della festa di Sant’Enrico, patrono del Paese scandinavo. Tutti i cristiani, ha detto il Pontefice, sono “in cammino nella comunione di fede”. Ascolta il servizio con la voce del Papa:

Il prossimo non è un avversario

Papa Francesco ha anche ricordato che domenica scorsa si è celebrata la festa del Battesimo di Gesù. La gratitudine per il Battesimo, ha spiegato, “ci unisce nella comunità di tutti i battezzati”. “Il battesimo per il perdono dei peccati – ha sottolineato il Santo Padre – è anche un chiaro appello alla santità”:

Cari amici finlandesi, come messaggeri di umanità, come destinatari della bontà di Dio incarnato, siamo in cammino insieme nella comunità di tutti i battezzati. I cristiani sono coloro che possono rendere grazie per il loro Battesimo. Questa gratitudine collega e allarga i nostri cuori, li apre al prossimo, che non è un avversario ma il nostro amato fratello, la nostra amata sorella. La comunità di tutti i battezzati non è un mero “stare gli uni accanto agli altri”, e certamente non è uno “stare gli uni contro gli altri”, ma vuole diventare un sempre più profondo “stare insieme”.

Chiunque dona, riceve a sua volta

“Anche l’ospitalità – ha detto il Papa – fa parte della comune testimonianza di fede”. La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, che inizia domani, “ci indica questa virtù ecumenica, e soprattutto ce la raccomanda”. Ricordando un versetto degli Atti degli Apostoli, il Pontefice ha aggiunto: “Ci trattarono con rara umanità (At 28,2), dice l’Apostolo Paolo riferendosi agli abitanti dell’isola di Malta, che lo accolsero in modo ospitale insieme a centinaia di naufraghi”:

Come cristiani battezzati, noi crediamo che Cristo vuole incontrarci proprio in quelle persone che nella vita hanno fatto naufragio, in senso letterale e in senso figurato. Chi offre ospitalità non diventa più povero, ma più ricco. Chiunque dona, riceve a sua volta. Infatti, l’umanità che mostriamo agli altri ci rende misteriosamente partecipi della bontà del Dio fattosi uomo.

Il cammino dell’ecumenismo

Papa Francesco, incontrando lo scorso anno la delegazione ecumenica della Chiesa luterana di Finlandia, aveva sottolineato che il cammino ecumenico di tutte le Chiese cristiane ancora divise è “un’esigenza essenziale” della nostra fede. Un “requisito” che nasce dall’essere discepoli di Cristo, un “cammino irreversibile”, non opzionale. “Il comune impegno a favore dell’ecumenismo – aveva detto il Santo Padre – è un’esigenza essenziale della fede che professiamo, un requisito che nasce dalla nostra stessa identità di discepoli di Gesù. E in quanto discepoli, mentre seguiamo lo stesso Signore, comprendiamo sempre di più che l’ecumenismo è un cammino, un cammino che, come hanno costantemente sottolineato i vari Pontefici dal Concilio Vaticano II in poi, è irreversibile”.

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