‘Ndrangheta a Roma: trovato arsenale di un killer

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Un nuovo episodio di cronaca conferma la presenza della ‘ndrangheta a Roma. La squadra mobile della capitale, dopo aver fatto irruzione all’interno di un box, ha trovato un vero e proprio arsenale, tra cui sei pistole e un fucile, riconducibile ad un killer della ‘ndrangheta, arrestato nei giorni scorsi per l’omicidio di un boss collegato alla cosca di San Luca. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il ritrovamento dell’arsenale, l’ultimo di una serie di episodi sfociati negli ultimi mesi anche in omicidi, dimostra, ancora una volta, che Roma è diventata una terra di conquista per la ‘ndrangheta, una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo.

Droga e riciclaggio

Il traffico di droga, gli appalti e il riciclaccio sono solo alcune delle leve criminali per mettere le radici anche nella capitale. Marco Genovese, referente di ‘Libera’ per Roma:

“Questo episodio ci racconta di quanto la forza della ‘ndrangheta sia presente a Roma. Avevamo avuto già tanti episodi che ci avevo dimostrato, in particolare, come gli investimenti dell’organizzazione criminale calabrese avessero visto Roma come un’importante destinazione. Ci sono stati negli ultimi mesi, numerosi sequestri di locali, soprattutto nel centro della città. E’ grande la capacità economica dell’organizzazione di reinvestire denaro che proviene da traffici illeciti nel centro della capitale, quindi con l’acquisizione di locali importanti. Questo ritrovamento ci parla di una faccia più violenta dell’organizzazione e, forse, di una capacità di controllare anche il territorio”.

Radicamento a Roma

In un’intercettazione agli atti dell’indagine che poi ha portato all’irruzione nel box, si parla della possibilità di aprire un “locale”. Nel linguaggio della criminalità calabrese il locale è l’articolazione che riunisce, in un territorio, un certo numero di affiliati. E’ dunque ipotizzabile che a Roma, provincia di un impero che continua ad avere il suo centro in Calabria, siano presenti uno o più “locali” di ‘ndrangheta.

“Sicuramente bisogna porre molta attenzione su questa tipologia di radicamento. La ‘ndrangheta è un’organizzazione che è stata capace, negli anni, di ricreare le stesse strutture di cui dispone in Calabria, purtroppo, anche in altre zone del nostro Paese e del mondo. Questi episodi si sono verificati in altri Paesi come in Germania, in Canada, anche in Australia e nel nord del nostro Paese, in Lombardia e in altre regioni del nord. Ci sono alcuni importanti processi che stanno dimostrando questa capacità di radicamento. Qualora questo radicamento avvenisse anche nella città di Roma, sarebbe sicuramente un segnale molto preoccupante.

Società chiamata a dare risposte

Per contrastare un fenomeno che, per tutelarsi e prosperare, deve infiltrarsi in molteplici settori, servono risposte non solo dal mondo della giustizia ma anche della società.

“Quindi l’impegno deve essere certamente delle Forze dell’Ordine, ma poi anche di tutte le parti sane della società, che possono svolgere un ruolo importante nel contrasto alle organizzazioni mafiose. Non è solo un problema di repressione, ma anche un problema sicuramente culturale, sicuramente di capacità delle amministrazioni di essere vigili e di monitorare, a partire dalla gestione degli appalti. Sappiamo benissimo quanto siano capaci le organizzazioni mafiose di esercitare una pressione sulle amministrazioni e questo dobbiamo sicuramente impedirlo”.

A Roma presente inquietante tessuto criminale

Nel 2007 la strage di Duisburg, costata la vita a sei ragazzi calabresi, aveva fatto comprendere che la ‘ndrangheta è presente in Germania. Ora anche Roma mostra vari sintomi di questa infiltrazione. Ma nel tessuto romano, la presenza della ‘ndrangheta si aggiunge a quella, non meno inquietante, di altre organizzazioni criminali. Ancora Marco Genovese:

“E’ riscontrata la presenza di diverse organizzazioni sul territorio di Roma e Provincia. Se noi andiamo a vedere anche i fatti di sangue che hanno purtroppo caratterizzato la nostra città negli ultimi due anni, scopriamo che ve ne sono stati numerosi. Questo, probabilmente, è il segnale di equilibri che si spostano. Abbiamo una forte pressione delle organizzazioni criminali sulla città. E questo è innegabile”.

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