Mons. Migliore sulla libertà religiosa

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La manipolazione e l’uso della religione per fini politici rendono il dialogo interreligioso un imperativo. Si devono investigare i pilastri teologici delle diverse fedi per promuovere una reciproca comprensione. E’ quanto ha affermato ieri al Palazzo di Vetro di New York, durante la 64. Assemblea generale dell’Onu, l’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, mons. Celestino Migliore. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Un secolo e mezzo fa all’inizio della rivoluzione industriale, la religione era definita “l’oppio dei popoli”. Oggi, nel contesto della globalizzazione, è considerata sempre di più la “vitamina dei poveri”. Il contributo unico delle religioni, il dialogo e la cooperazione – sottolinea mons. Celestino Migliore – portano a sollevare lo spirito, a tutelare la vita, a responsabilizzare i deboli. Contribuiscono a tradurre gli ideali in azione, a purificare le istituzioni, a trovare soluzioni alle ingiustizie e a superare situazioni di conflitto attraverso la riconciliazione.

Manipolazione della religione

E’ ben noto – osserva il presule – che in tutta la storia persone e leader “hanno manipolato le religioni”. Allo stesso modo, “movimenti ideologici e nazionalistici” hanno visto nelle differenze religiose “un’opportunità” per raccogliere consensi. Recentemente, la manipolazione e l’uso non corretto della religione per fini politici hanno portato ad un dibattito nelle Nazioni Unite. Sta diventando sempre di più “un imperativo” – sottolinea mons. Celestino Migliore – il dialogo interreligioso e interconfessionale volto ad investigare i fondamenti teologici e spirituali di diverse religioni, “in vista di una reciproca comprensione e cooperazione”.

Dialogo interreligioso

La Santa Sede – aggiunge l’arcivescovo – ha attuato una serie di iniziative per promuovere il dialogo tra confessioni cristiane, con ebrei, buddisti e indù. Questo impegno mira a favorire “un maggiore rispetto”, una comprensione e cooperazione tra credenti di varie denominazioni. Tale impegno incoraggia lo studio delle religioni e promuove la formazione di persone impegnate nel dialogo. I recenti avvenimenti sociali e politici hanno rinnovato l’impegno delle Nazioni Unite ad integrare la riflessione per la costruzione di una cultura basata sulla comprensione interreligiosa.

Promuovere i diritti di ogni persona

Obiettivo delle Nazioni Unite – conclude mons. Celestino Migliore – è di sollecitare tutti i segmenti della società a riconoscere, a rispettare e a promuovere i diritti di ogni persona. Compito dell’Onu è di aiutare gli Stati ad assicurare pienamente, a tutti i livelli, l’attuazione del diritto alla libertà religiosa. Un impegno, questo, ribadito nei documenti delle Nazioni Unite che fanno riferimento al pieno rispetto per la promozione non solo della “fondamentale libertà di coscienza”, ma anche della “pratica religiosa, senza alcuna restrizione”.

 

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