Italia: aperture straordinarie dei musei

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il prossimo ciclo di fondi europei avrà in Italia, come asse primario, la valorizzazione dei beni culturali. E’ quanto ha affermato il ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Triglia, precisando che in questo ambito la priorità è cercare di sfruttare, al meglio, lo straordinario patrimonio del Paese. Proprio per valorizzare e riscoprire queste ricchezze, ieri è stata predisposta, nella giornata di Ferragosto, l’apertura straordinaria di molti musei e luoghi d’arte. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

L’apertura straordinaria di musei, gallerie, monumenti, palazzi, castelli e siti archeologici è stata un’occasione, colta ieri soprattutto da molti turisti stranieri, per trascorrere un Ferragosto speciale. Anna Maria Buzzi, direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero per i Beni e le Attività culturali:

“Quella di Ferragosto è un’apertura che, da diversi anni, riusciamo a portare avanti, grazie all’impegno di tutto il personale dell’amministrazione che dedica grande attenzione e sacrifici, perché nelle giornate in cui solitamente la gente riposa, noi siamo ‘aperti per ferie’. Questo, per consentire a tutti di poter godere del bello e di dedicare parte del tempo libero alla riscoperta degli antichi tesori italiani. Un patrimonio, indubbiamente, di un’entità immensa che va maggiormente conosciuto per essere amato, ancor di più, dagli italiani e soprattutto dagli stranieri. Stranieri che vorremmo tornassero in massa nel nostro Paese per riconquistare quelle postazioni che avevamo un tempo. Pensate che nel 1970 l’Italia era il primo Paese come meta turistica. Ora siamo diventati quinti, preceduti da Francia, Spagna, Stati Uniti e Cina che, nel 1970, era diciassettesima”.

Il valore della cultura

E per recuperare competitività e valorizzare la cultura sono necessari anche più risorse umane e maggiori fondi economici. Ma ci sono oggi le condizioni e le prospettive per potenziare questi ambiti?

“Diciamo che si inizia ad intravedere qualche spiraglio. Il recente decreto ‘Valore Cultura’ si muove in questo senso. Pensate che fino a qualche anno fa, una finanziaria del 2008 ci aveva tolto la possibilità di incamerare persino i fondi da bigliettazione di ingresso nei musei: chi entrava nei nostri musei, non contribuiva, in qualche modo, al mantenimento del patrimonio culturale, perché i fondi tornavano nella disponibilità del Ministero del tesoro che riassegnava soltanto una piccola parte. In genere, un dieci percento di quello che incassavamo tornava a noi. Questo non ci consentiva di poter mantenere a un livello di eccellenza il patrimonio culturale. Con questo recente decreto legge è previsto che gli introiti da bigliettazione ritornino interamente al Ministero dei beni e delle attività culturali. È prevista, inoltre, anche una forma di micro-mecenatismo, cioè la possibilità di effettuare delle donazioni di modico importo – fino a cinquemila euro – attraverso delle forme particolari di agevolazione e, soprattutto, di semplificazione nel donare”.

Patrimonio culturale da valorizzare

“In alcuni casi, era diventato anche complesso donare per sostenere il patrimonio culturale. Noi abbiamo iniziato l’ultimo sabato del mese di luglio, in via sperimentale – per ora coinvolgendo solamente una cinquantina di istituti perché non avevamo le risorse finanziarie sufficienti – ad aprire l’ultimo sabato del mese tutti i principali musei la notte, dalle 20 alle 24. E’ un orario del tutto desueto per il nostro patrimonio culturale, laddove le aperture in orari notturni sono occasionali e sporadiche. Questo, invece, vorrebbe diventare nelle nostre intenzioni un’abitudine. Certo, avessimo maggiori risorse, apriremmo magari una volta a settimana, così come fanno i principali musei europei, come il Louvre, il British … Diciamo che questo è un tiepido passo di avvicinamento agli standard dei principali musei europei. Quindi, il decreto legge ‘Valore Cultura’ credo possa dare dei contributi significativi alla valorizzazione del patrimonio culturale. Tiepidi segni di attenzione verso il patrimonio culturale si incominciano ad intravedere con questo governo e in questo periodo”.

Cultura e intrattenimento

Può essere, inoltre, implementata e sperimentata nei luoghi d’arte anche la formula dei parchi a tema per unire la proposta culturale a quelle legate all’intrattenimento. Ancora Anna Maria Buzzi:

“Sicuramente sì. In queste giornate che abbiamo chiamato ‘Sabato notte al museo’, noi non offriamo soltanto delle aperture dei luoghi culturali, ma anche degli spettacoli all’interno di questi luoghi. Abbiamo fatto un avviso che abbiamo pubblicato sul sito della Direzione generale della Valorizzazione, cercando di coinvolgere la partecipazione di associazioni, di persone, che vogliano intervenire con noi per rendere vivi e dinamici i luoghi della cultura, offrendo degli spettacoli al’interno dei musei o delle aree archeologiche. E sono state molteplici le adesioni che, finora, ci sono state proprio in questo senso di cultura integrata. Non è soltanto la cultura statica che può offrire un museo, ma anche quella dinamica che un concerto, uno spettacolo di recitazione, possono offrire all’interno dei luoghi culturali”.

La prossima apertura speciale di musei e luoghi d’arte è prevista la sera di sabato 31 agosto nell’ambito del progetto “Una notte al museo”.

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