Il Papa: con il perdono ci avviciniamo a Dio

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Attraverso il perdono vinciamo il male con il bene, trasformiamo l’odio in amore e rendiamo così più pulito il mondo”. E’ quanto ha detto, stamani, Papa Francesco all’Angelus nel giorno in cui la Chiesa festeggia Santo Stefano, il primo martire. E’ tanto brutto vivere nel rancore, il perdono – ha affermato il Santo Padre – avvicina l’uomo a Dio. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il perdono guarisce e rigenera i cuori. Ogni giorno – ha ricordato Papa Francesco – abbiamo “l’occasione per allenarci a perdonare, per vivere questo gesto tanto alto che avvicina l’uomo a Dio”. “Nasciamo dal perdono di Dio” ed ogni volta che siamo perdonati – ha aggiunto il Papa – “il nostro cuore rinasce, viene rigenerato”.

“Se vogliamo avanzare nella fede, prima di tutto occorre ricevere il perdono di Dio; incontrare il Padre, che è pronto a perdonare tutto e sempre, e che proprio perdonando guarisce il cuore e ravviva l’amore. Non dobbiamo mai stancarci di chiedere il perdono divino, perché solo quando siamo perdonati, quando ci sentiamo perdonati, impariamo a perdonare”.

Il perdono nasce dalla preghiera

Perdonare però è sempre molto difficile. Come possiamo – ha chiesto il Papa – imitare Gesù? Da dove incominciare “per scusare i piccoli o i grandi torti che subiamo ogni giorno?

“Si comincia dal proprio cuore: possiamo affrontare con la preghiera il risentimento che proviamo, affidando chi ci ha fatto del male alla misericordia di Dio. ‘Signore, ti chiedo per lui, ti chiedo per lei’. Poi si scopre che questa lotta interiore per perdonare purifica dal male e che la preghiera e l’amore ci liberano dalle catene interiori del rancore”.

Il vero testimone di Gesù prega, ama, dona e perdona

Inchiodato sulla Croce – ha ricordato il Santo Padre – Gesù ha perdonato. E anche Santo Stefano ha fatto come Gesù. Tra quelli per i quali Stefano implorò il perdono – ha affermato – c’era anche “un giovane di nome Saulo” che perseguitava la Chiesa. Saulo, poco dopo, divenne Paolo, l’apostolo delle genti. “Paolo – ha detto il Papa – nasce dalla grazia di Dio e dal perdono di Stefano”. Dal perdono di un testimone e di un martire:

“E’ infatti vero testimone chi si comporta come Lui: chi prega, chi ama, chi dona, ma soprattutto chi perdona, perché il perdono, come dice la parola stessa, è l’espressione più alta del dono”.

Oggi brilla la luce dell’amore 

Con il Natale abbiamo contemplato l’amore misericordioso di Dio. Nel giorno in cui la Chiesa ricorda il martirio di Santo Stefano – ha spiegato il Papa – “vediamo la risposta coerente del discepolo di Gesù, che dà la vita”. “Ieri – ha detto il Pontefice – è nato in Terra il Salvatore; oggi nasce al cielo il suo testimone fedele”:

“Ieri come oggi, compaiono le tenebre del rifiuto della vita, ma brilla ancora più forte la luce dell’amore, che vince l’odio e inaugura un mondo nuovo”.

Maria orienti la preghiera

Per ricevere e donare il perdono, il Papa ha infine esortato a pregare Maria:

“La Vergine Maria, cui affidiamo coloro – e sono purtroppo tantissimi – che come santo Stefano subiscono persecuzioni in nome della fede, i nostri tanti martiri di oggi, orienti la nostra preghiera a ricevere e donare il perdono”.

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