Il cardinale Turkson: in casa e nel mondo le famiglie siano custodi della dignità umana
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Nelle piccole e nelle grandi scelte le famiglie possono offrire testimonianze determinanti. E’ questo uno dei concetti espressi dal cardinale Turkson, rivolgendosi alle famiglie che partecipano al raduno internazionale delle Équipes Notre-Dame (End), in programma fino ad oggi a Fatima.
La promozione, sotto molteplici aspetti, dell’ambito domestico e la tutela integrale del creato possono essere garantite attraverso lo stesso, insostituibile alleato: la famiglia. Chi deve gestire una casa comprende bene cosa significhi avere la responsabilità di custodire il creato, “la nostra casa comune”. E’ quanto ha affermato a Fatima il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il porporato ha sottolineato che le famiglie sono chiamate a vivere, in una dimensione sempre più ampia, un “programma di dignità umana” e di “moralità”.
Rete di relazioni
Il porporato ha ricordato che chi vive in una famiglia sa cogliere l’importanza di una corretta interazione fra le persone: “l’uomo è parte di una comunità, è in comunione con gli altri e vive in una rete di relazioni”. Facendo leva sui pilastri della “fraternità” e della “comunione”, le famiglie – ha aggiunto il cardinale Turkson – possono diventare un modello per l’intera famiglia umana.
Coscienza e ecologica
Il rapporto che lega la dignità umana alla tutela dell’ambiente e l’uomo alla creazione nel suo complesso, è connesso alla “coscienza ecologica”: l’uomo – ha affermato il cardinale Turkson – è “un essere relazionale, creato per coesistere nel rapporto di una famiglia, di una comunità, di una società, con pari dignità e perseguendo il bene comune”.
Difficoltà e vulnerabilità
Il porporato – riferisce l’Osservatore Romano – ha poi spiegato che “le famiglie oggi devono fronteggiare molte difficoltà”. Sono sottoposte, in particolare, ad una “duplice vulnerabilità”. Innanzitutto dal punto di vista economico, trovandosi spesso alle prese con salari insufficienti, disoccupazione, insicurezze fino alle drammatiche emergenze mondiali che si ritrovano nei fenomeni della tratta delle persone e della schiavitù. Ci sono poi delle vulnerabilità “ecologiche”: quante famiglie – ha chiesto il cardinale Turkson – devono ancora oggi fare i conti con un insufficiente accesso all’acqua, con la fame e la malnutrizione, con la precarietà degli alloggi, con il degrado ambientale che mette a rischio il lavoro di agricoltori e pescatori?
Le famiglie siano d’esempio
Ma le difficoltà e le vulnerabilità – ha detto il cardinale Turkson – non impediscono di adottare stili e comportamenti virtuosi. Le famiglie, per esempio, “possono imparare da una parte a non sprecare, dall’altra a condividere con spirito di gratuità e di generosità”. Ancor di più, in famiglia si impara “ad affrontare le sfide direttamente, insieme, con coraggio e con creatività”. Le buone famiglie, ha concluso il porporato, non cedono a un “finto vittimismo”, ma “riuniscono i doni, i talenti e le risorse e così affrontano tutto ciò che mina la loro dignità umana e il loro sviluppo”.