Convegno su Chiesa e musica, il Papa: diventiamo sempre meglio interpreti del Vangelo
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Con l’udienza di Papa Francesco si è concluso in Vaticano il terzo convengo internazionale “Chiesa, Musica, Interpreti: un dialogo necessario”, promosso dal Pontificio consiglio della cultura. Dal Pontefice l’esortazione a diventare sempre meglio, giorno per giorno, “interpreti del Vangelo”.
È un parallelismo, quello tra interprete e studioso della Bibbia, il perno del discorso rivolto dal Papa ai partecipanti al convegno internazionale incentrato sul tema: “Chiesa, Musica, Interpreti: un dialogo necessario”. Francesco ricorda che l’interprete è quello che, specialmente in campo musicale, “traduce con un proprio spirito ciò che il compositore ha scritto perché risuoni bello e perfetto artisticamente”. “Il buon interprete – aggiunge il Pontefice – è animato da grande umiltà dinanzi all’opera d’arte, che non gli appartiene”. Ascolta il servizio con la voce del Papa:
L’interprete musicale ha molto in comune con lo studioso della Bibbia, con il lettore della Parola di Dio; in senso più lato con coloro che cercano di interpretare i segni dei tempi; e ancora più in generale con quanti – dovremmo essere tutti – accolgono e ascoltano l’altro per un dialogo sincero. Ogni cristiano infatti è un interprete della volontà di Dio nella propria esistenza, e con essa canta con gioia a Dio un inno di lode e di ringraziamento.
Interpreti del mondo invisibile
Francesco esprime un auspicio: quello di diventare sempre meglio, giorno per giorno, “interpreti del Vangelo, della bellezza che il Padre ci ha rivelato in Gesù Cristo“. E ricorda, in particolare, le parole pronunciate da Papa Paolo VI il 7 maggio 1964 durante “lo storico incontro con gli artisti”. “Come sapete – ha affermato in quell’occasione Papa Montini – il Nostro ministero è quello di predicare e di rendere accessibile e comprensibile, anzi commovente, il mondo dello spirito, dell’invisibile, dell’ineffabile, di Dio. E in questa operazione, che travasa il mondo invisibile in formule accessibili, intelligibili, voi siete maestri. È il vostro mestiere, la vostra missione; e la vostra arte è proprio quella di carpire dal cielo dello spirito i suoi tesori e rivestirli di parola, di colori, di forme, di accessibilità”. Dopo aver ricordato le parole di Paolo VI, Papa Francesco sottolinea che “l’interprete, come l’artista, esprime l’Ineffabile” usando “parole e materia che vanno al di là di concetti”. E si instaura “un dialogo tra l’autore, l’opera e l’interprete”. È essenziale, spiega il Santo Padre, interpretare la realtà di Dio:
L’artista, l’interprete e – nel caso della musica – l’ascoltatore nutrono un medesimo desiderio: quello di capire ciò che la bellezza, la musica, l’arte ci permette di conoscere della realtà di Dio. E forse mai come nel nostro tempo gli uomini e donne ne hanno tanta necessità. Interpretare questa realtà è essenziale per il mondo di oggi.