Card. Vegliò: no a equazione immigrato-criminale
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è stato illustrato nella Sala stampa della Santa Sede dal cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, e da mons. Joseph Kalathiparambil, segretario del medesimo dicastero. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Alle sfide poste dalle migrazioni si deve rispondere con la cultura dell’accoglienza e della solidarietà, come ricordato nel messaggio da Papa Francesco. Ma non di rado, ha osservato il cardinale Anonio Maria Vegliò, emergono altri atteggiamenti:
“C’è una tendenza a vedere l’immigrato con sospetto e un po’ con paura. E qui, spesso nasce l’equazione migrante uguale criminale. Cosa che assolutamente è falsa. Non possiamo accettare una cosa simile. Il Papa dice chiaramente che i migranti hanno un posto privilegiato nel cuore della Chiesa perché sono quelli che hanno più bisogno, perché sono quelli più vulnerabili”.
Non abituarsi ai drammi
Bisogna dunque respingere l’equazione tra immigrati e criminali. Ma se i migranti sono delinquenti, ha aggiunto il porporato, devono essere espulsi. In ogni caso, ha spiegato il cardinale Vegliò, l’espulsione non può mai riguardare i rifugiati. E sulla situazione dei rifugiati si è poi soffermato mons. Joseph Kalathiparambil:
“La sfida oggi è quella di non abituarci ai drammi umani vissuti dalle persone forzatamente dislocate e a non far prevalere l’indifferenza, ‘la debolezza della nostra natura umana’ a causa della quale spesso ‘sentiamo la tentazione di essere cristiani mantenendo una prudente distanza dalle piaghe del Signore’. Ogni passo che facciamo gli uni verso gli altri ci insegna a scoprire il senso della parola solidarietà, a impegnarci per il bene comune e a diventare segno e strumento dell’unità di tutto il genere umano”.
Nel 2014 oltre 50 milioni di rifugiati
Alla fine del 2014, per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale, il numero di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati, ha superato la soglia di 50 milioni di persone. Sono bambini, ha ricordato mons. Joseph Kalathiparambil, oltre il 50% dei rifugiati. Rispondendo infine alle domande dei giornalisti sul prossimo Sinodo sulla famiglia, il cardinale Vegliò ha affermato che bisogna evitare di ridurre tutto il dibattito al solo tema dell’ammissione, o meno, dei divorziati risposati all’Eucaristia. Riferendosi inoltre all’operazione “Mare Nostrum”, condotta dall’Italia per soccorrere i migranti nel Mar Mediterraneo, e all’avvio del programma europeo “Frontex Plus”, più rivolto al controllo dei confini, il porporato ha aggiunto:
“Io credo ci sarà, certamente, meno assistenza. L’Italia ha veramente dimostrato molta sensibilità, molta generosità con il programma ‘Mare Nostrum’. Il programma consisteva nell’andare a prendere questi poveri migranti dappertutto: sono stati presi anche a pochi chilometri dai Paesi del Nord Africa. Non credo che ‘Frontex Plus’ farà questo”.
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