Messaggio di Benedetto XVI alla Fao

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Gli effetti della crisi economica colpiscono sempre più bisogni primari. E, tra questi, anche “il fondamentale diritto di ogni persona a una nutrizione sufficiente e sana”. Si aggrava specialmente “la situazione di quanti vivono in condizioni di povertà e sottosviluppo”. E’ quanto scrive Benedetto XVI nel Messaggio al direttore generale della Fao, José Graziano da Silva. L’occasione è l’odierna Giornata mondiale dell’alimentazione incentrata sul tema “Le cooperative agricole nutrono il mondo”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il contesto attuale, sottolinea il Papa, “richiama le istituzioni nazionali e internazionali all’impegno per liberare l’umanità dalla fame attraverso lo sviluppo agricolo e la crescita delle comunità rurali”. “Sulla malnutrizione – si legge nel messaggio – pesano un graduale disimpegno e un’eccessiva competitività. Fattori che rischiano di far dimenticare come solo soluzioni comuni e condivise sono in grado di dare risposte adeguate alle attese di persone e di popoli”.

Cooperative e sviluppo integrale

Non si tratta “solo di dare sostegno alle cooperative quali espressione di una diversa forma di organizzazione economica e sociale, ma di considerarle un vero strumento dell’azione internazionale”. “L’esperienza realizzata in tanti Paesi – ricorda il Papa – mostra, infatti, che le cooperative, oltre a dare impulso al lavoro agricolo sono un modo per consentire agli agricoltori e alle popolazioni rurali di intervenire nei momenti decisionali”. E insieme – aggiunge – sono “uno strumento efficace per realizzare quello sviluppo integrale di cui la persona è fondamento e fine”.

Le cooperative possono fornire risposte a reali necessità

“Garantire la libertà dalla fame – prosegue il Santo Padre – significa essere consapevoli che l’attività delle istituzioni e l’apporto di uomini e donne impegnati può raggiungere adeguati risultati solo mediante azioni e strutture ispirate dalla solidarietà e orientate alla partecipazione”. Dando la dovuta priorità alla dimensione umana, le cooperative possono superare il profilo esclusivamente tecnico del lavoro agricolo: “Ne rivalutano la centralità nell’attività economica e così – scrive il Pontefice – favoriscono risposte adeguate alle reali necessità locali”.

Cooperative e crescita umana

La Chiesa cattolica – conclude Benedetto XVI – considera anche il lavoro e l’impresa cooperativa “come modi per vivere un’esperienza di unità e di solidarietà”. Un’esperienza “capace di superare le differenze e perfino i conflitti sociali fra le persone e fra i diversi gruppi”. “Per questo con il suo insegnamento e la sua azione ha da sempre sostenuto il modello delle cooperative in quanto è convinta che la loro attività non si limita alla sola dimensione economica”. Ma concorre “alla crescita umana, sociale, culturale e morale di quanti ne sono parte e della comunità in cui esse sono inserite”.

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