70 anni fa la prima edizione del Festival di Sanremo

0

Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Puntata di “Doppio Click”, programma della Radio Vaticana, dedicata alla celebre rassegna della canzone italiana. La prima serata nella storia del Festival è stata quella del 29 gennaio 1951. Tra gli ospiti Marta Cagnola, membro della giuria stampa di Sanremo.

“Signori e signore, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini. Premieremo, tra duecentoquaranta composizioni inviate da altrettanti autori italiani, la più bella canzone dell’anno”. È la sera del 29 gennaio 1951 e alla radio il presentatore Nunzio Filogamo annuncia con queste parole l’inizio della prima edizione del Festival della canzone italiana, ospitata nel Salone delle feste del Casinò di Sanremo.  Il pubblico è seduto intorno a tavolini da vecchio café chantant. Mentre i cantanti si esibiscono, gli spettatori cenano tra l’andirivieni dei camerieri. La giuria in quella prima edizione premia, come canzone vincitrice, il brano “Grazie dei fiori” interpretato da Nilla Pizzi. Quello del 1955 è il primo Festival ad essere trasmesso in televisione. È anche la prima edizione con un ospite non in gara: il cantautore toscano Odoardo Spadaro. Nel 1958 dal palco del Festival si levano le note di una delle più celebri melodie della storia della musica italiana: “Nel blu dipinto di blu”, brano interpretato da Domenico Modugno.

Festival di Sanremo del 1951: Nilla Pizzi

Gli anni ’60 e ‘70

Negli anni 60’ si alternano grandi artisti come Adriano Celentano e Mina. Nel 1967 Luigi Tenco porta a Sanremo la canzone “Ciao amore, ciao”. Un’edizione tragica: dopo l’eliminazione, il cantante si suicida in una camera d’albergo della città ligure. Negli anni ‘70 si affermano i cantautori e i complessi musicali. Si sperimentano nuove formule e sul palco si esibiscono anche ospiti stranieri. L’edizione del 1971 è vinta da Nada e Nicola Di Bari con il brano: “Il cuore è uno zingaro”. Ma è un’altra la canzone più importante uscita da quel Festival. Si tratta di “Gesù Bambino” di Lucio Dalla, ribattezzata “4 marzo 1943” alla vigilia della finale. Nel 1977 cambia la sede del Festival. Viene scelto il Teatro Ariston.

Dagli anni ’80 ai giorni nostri

Negli anni ’80 si esibiscono sul palco non solo i cantanti ma anche comici tra cui il Trio Solenghi e l’attore Roberto Benigni. L’edizione del 1987 è vinta da Gianni Morandi, Enrico Ruggeri e Umberto Tozzi con la canzone: “Si può dare di più”. Negli anni ’90 si affermano nuove stelle nel firmamento musicale come Laura Pausini, Andrea Bocelli e Giorgia. Negli anni 2000 il Festival è soprattutto un programma televisivo e la parte canora è solo una componente della manifestazione. Nel corso della sua storia, il Festival si è imposto prima sulla scena musicale italiana, poi anche europea. E ha ispirato la nascita di altre manifestazioni, quali l’Eurovision song contest. Il Festival di Sanremo continua ad essere una vetrina non solo per i cantanti, ma anche per volti noti della televisione. La kermesse ha avuto quasi sempre un presentatore principale di volta in volta affiancato da vallette o spalle. Il record di conduzioni appartiene a Pippo Baudo, in scena per ben tredici edizioni, seguito da Mike Bongiorno che ha presentato la manifestazione per undici volte. Dal 1951 il Festival accompagna l’evolversi della musica italiana, rimanendo un grande evento mediatico nazional popolare.

Papa Francesco e la canzone “Torna piccina”

Papa Francesco, quando era ragazzo, amava ascoltare musica alla radio, con i fratelli e la madre. Da oltre Oceano arrivavano anche parole e note di canzoni italiane. Tra queste, il brano musicale “Torna piccina”, che il Papa ha ricordato durante la celebrazione mattutina a Casa Santa Marta del 20 marzo del 2020.  Il Pontefice ha legato in particolare la strofa “torna dal tuo papà” alla prima lettura, tratta dal libro del profeta Osèa, in cui il Signore dice: “Torna, Israele, al Signore, tuo Dio”. Francesco ha anche ricordato che nel Vangelo di Luca incentrato sulla parabola del figliol prodigo, il papà “vide venire il figlio da lontano”. “Se lo vide da lontano – ha spiegato il Papa – è perché lo aspettava”. L’invito, rinnovato dal Pontefice, è quello di tornare dal Padre, che sempre e con tenerezza aspetta il figlio. Anche nella canzone “Torna piccina” c’è un abbraccio che scalda il cuore: “Fra le sue braccia, amore – si legge in una strofa del brano musicale – egli ti stringerà, la ninna nanna ancora ti canterà”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *