Saluto del Papa agli abitanti della “terra dei fuochi”

0
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

All’udienza generale, dopo la catechesi, rivolgendosi ai pellegrini italiani, Papa Francesco ha salutato la delegazione degli abitanti della “terra dei fuochi” in Campania. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Papa Francesco ha ricordato il dramma della terra dei fuochi, un territorio deturpato da interessi economici illegali e dalla presenza della camorra:

Dignità e diritti prima di ogni interesse

“Saluto la delegazione degli abitanti della cosiddetta ‘terra dei fuochi e dei veleni’, in Campania e, nell’esprimere loro la mia vicinanza spirituale, auspico che la dignità della persona umana e i diritti alla salute vengano sempre anteposti ad ogni altro interesse”.

Don Patriciello: le parole del Papa siano il nostro modello di vita

Un saluto accolto con speranza dagli abitanti dei comuni della “terra dei fuochi”. Presente all’udienza anche don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, da sempre impegnato nel denunciare le emergenze legate al traffico di rifiuti tossici:

“Penso che sia giunto il tempo, ormai, per fare di queste parole del Papa il nostro modello di vita: la dignità della persona umana prima di tutto. Viene prima l’uomo, e poi tutte le altre cose debbono servire l’uomo; quando invece, per il guadagno disonesto, si maltratta l’uomo, si maltratta il Creato, noi cristiani ci troviamo di fronte ad un peccato immenso mentre i nostri politici che ci governano si trovano di fronte ad un atto di negligenza molto pericoloso”.

Finora dai politici risposte lente e parziali

“Penso, credo, spero, lo voglio credere con tutto il cuore che i primi ad accogliere queste parole del Papa siano coloro che ci stanno governando: le risposte fino ad oggi sono sempre state delle risposte molto, molto lente e parziali”.

L’incontro di don Patriciello con il Papa

Dopo l’udienza generale. Don Maurizio Patriciello ha incontrato Papa Francesco:

“Siamo arrivati qua stamattina: siamo un migliaio di persone tra cui le mamme dei nostri bambini morti; c’erano anche alcuni bambini malati, in particolare Luigi, in carrozzina, che oggi è felicissimo perché ha visto il Papa, ha potuto abbracciare il Papa … E ce ne torniamo a casa con questa speranza in più. Ho avuto, per qualche minuto, la possibilità di incontrarlo: ha benedetto la mia coroncina. Ha detto: ‘Io benedico la tua corona e tu prega per me’. Io ho avuto modo di dirgli: sono uno dei parroci della “terra dei fuochi”.

Attenzione al Creato non più facoltativa

“Lui mi ha guardato, mi ha stretto le mani, così, mi ha guardato come per dire: ‘Ne sono a conoscenza, di questo dramma’ …. L’attenzione al Creato, oggi, non è più facoltativa: è proprio un’emergenza. Il nostro popolo ha sempre pregato per il Papa e sente questo legame affettivo, oltre che teologico, pastorale, spirituale con il successore di Pietro”.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *