© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Vigilia elettorale in Marocco, dove domani sono chiamate alle urne 15 milioni di persone per designare 325 parlamentari. L’incognita è quella della partecipazione alle elezioni: negli ultimi due anni l’affluenza alle consultazioni, in Marocco, è scesa costantemente e molti partiti hanno deciso di boicottare lo scrutinio. Ma oltre allo scetticismo, ci sono anche segnali che fanno sperare in un reale cambiamento. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Re Mohammed VI ha sottolineato come la consultazione darà “la possibilità di scegliere liberamente i programmi presentati dai diversi partiti”. Ma in molti, in Marocco, sostengono che non è il governo ma il re a detenere il potere politico nel Paese. Il sovrano Mohammed VI, al quale spetta la nomina dei ministri di Interni, Esteri e Affari Religiosi, è inoltre accusato di limitare la libertà di stampa. In una lettera aperta al monarca, il direttore di Reporter Senza Frontiere denuncia in particolare che, a partire dal 1999, ben 34 testate sono state censurate e 20 giornalisti sono stati condannati a pene detentive.

Medina di Fes

Alle elezioni partecipano 33 partiti

Secondo gli esperti, le consultazioni di domani possono comunque avviare un processo virtuoso per superare questi ed altri limiti della transizione democratica. Alla tornata elettorale partecipano 33 partiti, ma la gara è in realtà ristretta a solo 3 formazioni: l’Unione socialista delle forze popolari, lo schieramento nazionalista ‘Istiqlal’ ed il Partito Giustizia e Sviluppo, di ispirazione islamica. La coalizione uscente, formata dai socialisti e dai nazionalisti, è ottimista e parla di un bilancio positivo in campo economico e sociale. I favoriti, secondo i sondaggi, sono i moderati del Partito Giustizia e sviluppo. Bisognerà vedere se i marocchini decideranno di fidarsi dei socialisti o se sceglieranno di affidarsi ai rappresentanti della corrente moderata islamica.

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By Pawel Ryszawa [GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html), CC-BY-SA-3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) or CC BY-SA 2.5 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.5)], from Wikimedia Commons

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