E’ morto Giulio Andreotti, Intervista con padre Simone

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

E’ morto Giulio Andreotti, protagonista della vita politica italiana nella seconda metà del XX secolo. Si è spento alle 12.25 nella sua abitazione romana: aveva 94 anni. Andreotti è stato presente dal 1945 in poi nelle assemblee legislative: dalla Consulta nazionale all’Assemblea costituente, e poi nel Parlamento italiano dal 1948, come deputato fino al 1991, e successivamente come senatore a vita. Nato a Roma il 14 gennaio 1919, è stato uno dei principali esponenti della Democrazia Cristiana. È stato sette volte presidente del Consiglio e, tra gli altri incarichi da ministro, per otto volte è stato a capo del Ministero della Difesa. Amedeo Lomonaco ha chiesto un ricordo a padre Michele Simone, notista politico di Civiltà Cattolica:

 

R. – Indubbiamente fa parte della storia della Repubblica. Ritengo che, nonostante tutte le cose negative che gli sono state attribuite, non tutte poi provenissero da lui. Penso che la storia darà un giudizio tutto sommato positivo.

Giulio Andreotti
Andreotti e la Dc

D. – Una storia indissolubilmente legata all’esperienza della Democrazia Cristiana…

R. – Andreotti, come dicevo, fa parte della storia della Repubblica e della storia della Democrazia Cristiana. Era un personaggio capace di conoscere veramente che cosa avveniva nel Paese, e quindi di addirizzare il timone della Democrazia Cristiana per darne un’interpretazione positiva. Non ha partecipato a particolari trame negative all’interno della Dc. Ha saputo valorizzare i valori di cui la Dc era portatrice fino al punto di puntellare alla fine la Democrazia Cristiana. Non si può dimenticare poi il suo apporto al compromesso storico e ciò che è accaduto in quell’epoca.

 

 

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