Jack Nilles: col telelavoro si vive meglio

Lo scienziato americano Jack Nilles che è considerato il “padre” del telelavoro ritiene che questo sia una soluzione ecologica, economica e a misura d’uomo. Il telelavoro è strettamente connesso alle nuove tecnologie di informazione che, come abbiamo visto, costituiscono le basi portanti del processo di globalizzazione.

Telework

   Nilles definisce col termine telework (telelavoro) ogni forma di sostituzione degli spostamenti di lavoro con tecnologie dell’informazione (come le telecomunicazioni e i computer) e definisce il telecommuting (telependolarismo) come la caratteristica principale di portare il lavoro ai lavoratori piuttosto che i lavoratori al lavoro. La distinzione essenziale tra questi due termini è che il telework si pone obiettivi più globali mentre il telecommuting presuppone che una persona, normalmente, preferisca spostarsi a scadenze regolari verso un posto di lavoro relativamente vicino.   La forma di gran lunga più comune al giorno d’oggi è l’accentramento: una struttura accentrata consiste in una serie di organi principali raggruppati attorno al quartier generale non necessariamente nello stesso palazzo ma solitamente tutti nella medesima area.

Telelavoro e diffusione

   Parecchie aziende per rispondere alle necessità dei propri dipendenti hanno deciso di ubicare una o più sedi in posti nuovi secondo la logica della frammentazione Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 alcune imprese cominciarono a riconsiderare i propri problemi organizzativi e si resero conto che era possibile portare il lavoro ai lavoratori piuttosto che i lavoratori al lavoro. Col miglioramento tecnologico e in particolare con l’avvento del Pc sempre più persone hanno cominciato a lavorare addirittura da casa. In tutte queste forme organizzative, che Nilles definisce di dispersione, l’applicazione del telependolarismo è il primo obiettivo da raggiungere. La forma perfetta del telelavoro è la diffusione: in questo caso emerge un nuovo modello organizzativo che presuppone il funzionamento di una rete di telecomunicazione globale.

Il lavoro è indipendente da un luogo

 Con la diffusione le aziende adottano integralmente l’idea centrale del telelavoro: il lavoro è indipendente dal luogo dove si trova il lavoratore. Proprio questa indipendenza permette alle aziende di assumere anche coloro che non risiedono nelle vicinanze: i suoi addetti potrebbero vivere addirittura in un altro Paese o in un altro emisfero. Strutture particolari che operano nell’ambito della diffusione sono le società evanescenti (o in rete) e i broker di informazione. Nel primo caso, alcuni individui o gruppi lavorano insieme a un progetto specifico, per poi sciogliersi e riaggregarsi diversamente quando si presenta un nuovo progetto.

   I broker di informazione, invece, sono società o individui che cercano le persone con le capacità richieste per lavorare su un obiettivo specifico.

Possibilità offerte dal telelavoro

Il telelavoro non solo non frappone ostacoli all’azione del gruppo ma addirittura aumenta le possibilità che si formino gruppi nuovi. Esso elimina il requisito della prossimità obbligatoria tra i membri del gruppo che li confinava, in sostanza, in una sorta di gabbia, tutti intenti a scambiarsi informazioni.  Il telecommuting, in assoluto, riduce l’uso dell’automobile: i telependolari e le loro famiglie non adoperano le automobili per altri scopi durante il telelavoro.  A fianco delle possibilità di integrazione globale consentite dal telelavoro, è dal telecommuting che derivano i maggiori benefici per l’ambiente.

Telelavoro, realtà in pieno sviluppo

Le forme basilari di telecommuting sono: lavorare da casa o lavorare in un centro di telelavoro vicino a casa. Tre sono i tipi principali di centro di telelavoro:

  • centri satellite, interamente occupati dagli impiegati di una sola società;
  • centri regionali, in cui trovano posto i lavoratori di almeno due società;
  • centri di prossimità, che ospitano solo gli impiegati che hanno la propria abitazione nei paraggi.

Di questi nuovi modelli di aggregazione bisogna tenere conto per progettare la città di domani, perché la realtà del telelavoro è in pieno sviluppo. Le ripercussioni socio-psicologiche sono strettamente connesse ai temi della quantificazione del volume dei trasporti e degli effetti strutturali del telecommuting e del telelavoro.

Telecommuting

   Il telelavoro in generale e il telecommuting in particolare hanno enormi potenzialità di trasformare in meglio alcuni aspetti della vita urbana. Il telecommuting è in grado di ridurre l’uso dell’automobile e la congestione del traffico, con notevole beneficio per i telependolari e le loro famiglie. Inoltre il telecommuting comporta anche vantaggi economici sia ai datori di lavoro sia ai lavoratori e le città e le aziende private che non terranno conto di queste opportunità, dovranno affrontare un futuro denso di incognite.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.