© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Elezioni il più presto possibile”. E’ quanto ha auspicato in Israele il presidente, Moshe Katzav, al termine dell’incontro di ieri con il premier, Ariel Sharon, che ha esplicitamente chiesto lo scioglimento della Knesset. Sulla nuova linea politica di Sharon, che ha fondato e presentato un nuovo partito, il servizio di Amedeo Lomonaco:

Dopo le dimissioni del premier Sharon dal Likud, il Parlamento israeliano ha votato ieri il proprio scioglimento, avviando Israele verso le elezioni politiche anticipate. Si voterà in primavera, ma la vera rivoluzione è la nascita di un nuovo partito di centro guidato da Sharon. Dopo questa decisione, lo scenario politico israeliano appare completamente ridisegnato: l’iniziativa del primo ministro rompe, infatti, il tradizionale bipartitismo che ha regolato sin qui la politica dello Stato ebraico, introducendo un terzo elemento, dichiaratamente centrista e capace, nelle intenzioni, di riunire  quanti intendano portare a compimento il processo negoziale con i palestinesi.

Sharon fonda “Responsabilità nazionale”

“Il nostro partito lavora per la pace”, ha  dichiarato Sharon, svelando il nome del nuovo partito: ‘Responsabilità Nazionale’. Al partito dovrebbero aderire almeno 15 deputati del Likud e alcuni esponenti della formazione laburista che non condividono la linea del nuovo leader Amir Peretz. Secondo diversi sondaggi pubblicati da quotidiani locali, il nuovo schieramento potrebbe diventare il primo partito israeliano, seguito dalla formazione laburista. Il Likud, che Sharon ha contribuito a fondare nel 1973, dovrebbe invece restare un partito sotto la tutela della destra ortodossa: uno schieramento in buona parte ostile al primo ministro e contrario ad ulteriori concessioni ai palestinesi e al ritiro unilaterale da Gaza voluto da Sharon.

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