Iraq: liberate in 1000 da Abu Ghraib

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, dove il Parlamento sarà chiamato domani a pronunciarsi sulla Costituzione, le forze americane hanno liberato 1000 persone detenute nel famigerato carcere di Abu Ghraib, alle porte di Baghdad. Il rilascio è stato disposto su richiesta del governo transitorio iracheno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il carcere di Abu Ghraib, teatro di torture contro gli oppositori politici durante la dittatura di Saddam Hussein e di abusi sui prigionieri da parte di militari americani dopo la caduta dell’ex rais, è adesso la cornice della più ampia scarcerazione dalla fine del regime di Saddam. “Questo rilascio – si legge in un comunicato diffuso dalle autorità militari statunitensi – segna un passo importante nel progresso dell’Iraq verso un governo democratico e dimostra il coinvolgimento del governo iracheno per garantire sicurezza e giustizia”.

Il rilascio e le trattative tra curdi e sciiti

I detenuti sono stati liberati in seguito alle richieste dell’esecutivo di Baghdad. Non è chiaro, invece, se il provvedimento si possa collegare alle trattative in corso per mettere a punto la bozza della nuova Costituzione. I sunniti hanno più volte sollecitato la liberazione dei correligionari in prigione. Questo rilascio potrebbe costituire un compromesso risolutivo nelle frenetiche trattative tra curdi e sciiti, in maggioranza, e la minoranza dei sunniti. Il principale nodo da sciogliere resta sempre il federalismo.

Accordo vicino

Ma l’accordo sembra comunque vicino: la bozza è stata consegnata ai sunniti ed il presidente del Parlamento ha dichiarato che sarebbe stata raggiunta “un’intesa di massima”. Il testo, inoltre, sarà sottoposto domani all’Assemblea e se la Costituzione verrà approvata, la popolazione sarà chiamata a pronunciarsi il prossimo 15 ottobre. Sulla bozza, che riconosce nell’Islam la principale fonte della legislazione, ha espresso le proprie perplessità l’arcivescovo di Kirkuk, mons. Louis Sako. Se la Costituzione introdurrà la legge islamica – ha affermato il presule – i cristiani rischieranno di perdere la loro libertà.

Zebari: saranno garantiti diritti delle minoranze

Il ministro degli Esteri iracheno Zebari, ricevuto giovedì scorso in udienza dal Papa, ha comunque dichiarato che saranno garantiti i diritti delle minoranze. In un’intervista rilasciata ad “Avvenire”, il ministro ha spiegato che i cristiani potranno scegliere tra un diritto di famiglia civile, elaborato dal governo, e un altro a cura delle Chiese. Al cristiano sarà lasciata libertà di scelta e questa possibilità – ha aggiunto –  è una novità.  Zebari ha anche invitato i cristiani  iracheni a  non abbandonare il Paese. Nel futuro dell’Iraq – ha detto – non ci sarà spazio per le ideologie dell’odio.

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