Iraq: incontro tra governo e capi tribù

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq proseguono gli sforzi del governo ad interim per assicurare alle varie espressioni del Paese una partecipazione attiva al processo politico: il premier Yiad Allawi ha incontrato a Baghdad, per la prima volta dal suo insediamento, tutti i più importanti capi tribù dello Stato. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Durante l’incontro, Allawi ha affermato che i Paesi arabi hanno iniziato a riarmare l’esercito iracheno, considerato un tempo il più potente della regione. Sempre questa mattina, il presidente iracheno, Ghazi al-Yawar, ha dichiarato che l’esecutivo ha intenzione di concedere “in pochi giorni” un’amnistia ai ribelli che combattono contro le forze della coalizione guidata dagli Stati Uniti. Francia e Iraq si apprestano a ripristinare, inoltre, le relazioni diplomatiche interrotte nel 1991 dall’ex presidente, Saddam Hussein. L’Iraq ha anche concordato la chiusura della frontiera con la Siria. Il confine tra i due Paesi, oltrepassato dai combattenti stranieri diretti verso il territorio iracheno, si estende, nel deserto, per oltre 600 chilometri.

Il Giappone mantiene le proprie truppe in Iraq

E per garantire un’adeguata cornice di sicurezza allo Stato arabo, il Giappone ha reso noto che manterrà le proprie truppe in Iraq. Lo ha ribadito oggi il primo ministro Koizumi, uscito sconfitto dalle elezioni di ieri per il rinnovo di metà del Senato nipponico. Cresce, intanto, l’apprensione per la sorte dell’ostaggio filippino. Il governo di Manila ha espresso ottimismo per una conclusione positiva della vicenda e l’ultimatum lanciato dai rapitori è stato prorogato fino a domani. La Cia non toglie, infine, il segreto dal dossier sulle armi di distruzione di massa in Iraq. Il controverso rapporto dell’ottobre 2002, oggetto dell’inchiesta da parte della Commissione del Senato americano, rimane, infatti, per larga parte top-secret.