Iran: scossa di terremoto nella provincia di Kerman

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Una scossa di terremoto di magnitudo 6,4 della scala Richter ha colpito in Iran la provincia sudorientale di Kerman. L’ultimo bilancio ufficiale, non ancora definitivo, parla di 230 morti ma secondo altre fonti le vittime sono più di 500. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’epicentro del sisma è stato registrato a Zarand, città ad una settantina di chilometri da Bam dove il 26 dicembre del 2003 un altro terremoto ha provocato più di 30 mila vittime. Verso i centri più colpiti stanno già affluendo i primi aiuti e secondo le autorità di Teheran c’è urgente bisogno di medicinali, tende, ambulanze e mezzi per rimuovere le macerie.

Operazioni di soccorso difficoltose

La Turchia ha già offerto il proprio sostegno ed in favore delle popolazioni colpite si sono mosse diverse organizzazioni umanitarie, tra le quali la Mezzaluna Rossa e la Caritas italiana. Le operazioni di soccorso sono rese difficili, però, dalla pioggia e da diverse frane che hanno bloccato alcune strade. Grandi ingorghi sono poi stati provocati da migliaia di persone che, in automobile, hanno cercato di raggiungere l’area del disastro.

Devastati una quarantina di villaggi

La conformazione montuosa della zona, devastata dal movimento tellurico e abitata da oltre 30 mila persone, rende inoltre ancora più problematico l’arrivo degli aiuti. Il sisma ha devastato, in particolare, una quarantina di villaggi e due di questi, abitati da oltre 1.500 persone, sono stati rasi al suolo. Dal 1972 ad oggi, l’Iran è stato colpito da tredici terremoti che hanno causato complessivamente circa 100 mila morti. L’Iran si trova in una delle aree sismiche più attive dell’intero pianeta ed è percorso da almeno sei faglie, attraversate a loro volta da una sessantina di fratture minori.

Sforzi del governo iraniano

Proprio sugli sforzi del governo iraniano tesi ad affrontare l’emergenza sismica, ascoltiamo il corrispondente Ansa da Teheran, Alberto Zanconato:

“Il governo di Teheran non ha fatto moltissimo finora. Le iniziative più importanti sono state soprattutto nelle grandi città, in particolare a Teheran, dove, per la prima volta nell’ultimo anno dopo il disastro di Bam, sono state tenute esercitazioni antisismiche per abituare la popolazione a rispondere a questi disastri. Però è chiaro che il problema principale è dato dagli edifici che sono costruiti, soprattutto nei villaggi, con tecniche antiquate. In occasione di scosse come questa, i danni sono disastrosi e, per cambiare tale situazione ci vorrà molto tempo”.

 

 

 

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