Egitto: cristiani non rispondono a violenze
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Egitto, le forze di sicurezza hanno arrestato l’ex ministro della Gioventù del governo islamista e il segretario dei Fratelli musulmani. Nel Sinai, intanto, si sono registrati 8 assalti da parte di uomini armati contro commissariati e la sede della radio locale. In un agguato è stato ucciso un cristiano copto. Negli ultimi giorni, d’altro canto, sono stati molteplici gli edifici cristiani bersaglio di attacchi da parte di integralisti. Il giornalista Cristiano Tinazzi si è recato proprio oggi, a Sud del Cairo, nel centro ‘Amici della Bibbia’, gestito da cristiani, incendiato da un gruppo di fondamentalisti. Amedeo Lomonaco ha raccolto la testimonianza del giornalista:
R. – Quello che ho trovato è un edificio completamente distrutto: era un edificio che serviva circa 7/8 mila persone, soprattutto giovani che venivano a fare teatro, attività ricreative e anche gruppi di studio e altre attività in questo centro, che è stato incendiato la notte del 14 agosto. Circa 3 mila persone sono partite da una moschea che si trova proprio dall’altra parte della strada, hanno circondato la zona ed hanno incominciato ad assaltare l’edificio. Un cristiano, che era il custode, è stato salvato da un musulmano che abita nel palazzo di fronte e che l’ha portato fuori, garantendo che non fosse un cristiano ma un musulmano. Ed è riuscito a salvarlo …
Argini all’integralismo
D. – Questa storia del cittadino musulmano che aiuta il cristiano in grave difficoltà è un po’ il simbolo di quello che sta vivendo l’Egitto: il fatto di voler porre un argine all’integralismo, musulmani moderati e cristiani sono uniti su questo fronte …
R. – Sì, assolutamente. Addirittura, poi, nei giorni seguenti hanno fatto una manifestazione, una “catena umana” fatta da cristiani e musulmani appunto per protestare contro la violenza di ogni tipo, la violenza settaria. Hanno lasciato delle scritte, i ragazzi. Era esemplificativo che all’interno della struttura ci fossero raffigurazioni di Gesù sui muri. E qualcuno, sul muro annerito, ha scritto: “Ama il tuo nemico”. E il leitmotiv di questa manifestazione è stato proprio questo: ama il tuo nemico e lascia correre, non rispondere con la violenza alla violenza.
Speranze per la comunità cristiana
D. – L’Egitto, e in particolare la comunità cristiana, stanno vivendo giorni molto difficili; c’è però sicuramente della speranza proprio nella comunità cristiana …
R. – Assolutamente sì! I cristiani sono una parte attiva della popolazione egiziana. Non vogliono essere messi da parte: sono una minoranza però sono anche loro ‘Egitto’. I Fratelli musulmani, poi, li hanno usati come capro espiatorio: sono diventati la forza più debole da colpire in una situazione di questo tipo.
Fratelli musulmani e proteste
D. – C’è la sensazione che le proteste, da parte dei Fratelli musulmani, possano in qualche modo affievolirsi, oppure è un’ondata che continua sempre con grande consistenza?
R. – I Fratelli musulmani in questo momento sono braccati, ricercati dalla polizia; non tutti sono propensi a farsi arrestare o a rimanere zitti; ci saranno delle frange estreme che cercheranno sicuramente di far qualcosa. Altre formazioni salafite, al momento stanno aspettando di vedere cosa sta succedendo, soprattutto se verrà modificata la Costituzione, appunto, che mette al bando i partiti religiosi. E allora lì la situazione potrebbe incancrenirsi ancora di più.