Card. Parolin inaugura laboratori del Bambin Gesù
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Oltre 5.000 metri quadrati per indagini genetiche e cellulari e un’officina farmaceutica per terapie avanzate. Sono alcune delle straordinarie peculiarità del nuovo polo per la ricerca dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù presentato stamani, a Roma, nella sede di San Paolo Fuori le Mura. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
“Se l’Ospedale Bambino Gesù – ha detto il cardinale Pietro Parolin – è certamente un’azienda che deve funzionare in modo virtuoso, è importante soprattutto, anche per le ricadute nell’opinione pubblica, che esso realizzi in primo luogo la sua missione di essere una straordinaria opera di carità del Papa”:“C’è un aspetto scientifico di eccellenza legato a questo nuovo centro. Tutto questo nasce dalla vocazione fondamentale che ha l’Ospedale Bambino Gesù: quella di curare i sofferenti e soprattutto i bambini, che meritano una attenzione speciale, e farlo in nome del Papa e quindi essere espressione della carità e dell’attenzione del Papa nei confronti dei più deboli”.
I nuovi laboratori sono un’eccellenza
“Il grado di civiltà di una società – ha spiegato il cardinale segretario di Stato – si misura soprattutto dalle attenzioni che essa riserva e dalle energie che spende a favore della categorie più deboli: i malati, i carcerati, i disoccupati, i profughi”. “La Chiesa da sempre si è impegnata in questi ampi settori di apostolato”. I nuovi laboratori sono un’eccellenza. Il nuovo polo per la ricerca, attrezzato con le più moderne tecnologie, ospita laboratori di genetica medica e citogenetica, diagnostica integrata oncoematologica e biobanche. I 150 ricercatori impiegati si occupano di genetica e malattie rare, immunoterapia e farmacoterapia.
Profiti: integrazione tra ricerca e assistenza
L’investimento supera i 26 milioni di euro a cui si aggiungono 15 milioni di euro di budget annuo per progetti di ricerca e per servizi scientifici. “Si tratta probabilmente – ha detto Giuseppe Profiti, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù – del più grande investimento nella ricerca fatto in Italia negli ultimi anni”.
“L’aspetto più innovativo, al di là del contenuto scientifico di questo nuovo polo di ricerca, è quello di essere integrato con una realtà assistenziale direi unica in Europa. La combinazione di queste due realtà realizza un modello che credo ponga il nostro Paese assolutamente all’avanguardia. Un modello in cui ricerca e assistenza sono integrati. In tal modo, si rendono più efficienti quelle che sono le ricerche e quindi i risultati dal laboratorio al letto del malato, si risparmiano risorse e si dà un servizio migliore in termine di esito”.
Dallapiccola: ricerca traslazionale
L’applicazione delle recenti conoscenze mediche – ha aggiunto Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’Ospedale Bambino Gesù – consentirà “un balzo in avanti, in campo pediatrico, verso la medicina personalizzata” per prevenire specifiche malattie:“La nostra è una ricerca traslazionale. Questo significa che quello che noi facciamo arriva al letto del paziente. Noi stiamo sviluppando tecniche genomiche per fare diagnosi per malattie che oggi non sono diagnosticabili. I protocolli che stiamo mettendo a punto, probabilmente, fra sei mesi e un anno diventeranno routine della diagnostica degli ospedali che fanno ricerca avanzata e diagnostica avanzata”.
Zingaretti: un progetto volto al futuro
Questo progetto – ha affermato inoltre il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – conferma il prezioso contributo del sistema sanitario religioso all’Italia e all’Europa. Un progetto di ricerca rivolto al futuro e saldamente legato al presente dell’Ospedale Bambino Gesù, che risponde attualmente a quasi il 45% della domanda ospedaliera pediatrica in Italia. A margine della cerimonia, il cardinale Pietro Parolin rispondendo ai giornalisti ha ricordato che il Sinodo ha espresso un’attenzione pastorale che deve riguardare tutti, nessuno escluso, ma senza arrivare a nessuna forma equiparazione tra unioni di persone dello stesso sesso e la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.