Congregazione per le Chiese orientali

Il primo organismo nella storia ad affrontare questioni relative alle Chiese d’Oriente risale al 1573, quando Papa Gregorio XIII ha istituito la Congregatio de rebus Graecorum con il compito di trattare le cause relative ai cattolici di rito bizantino o greco. Nel 1917 Benedetto XV crea la Congregatio pro Ecclesia Orientali. Nel 1967 Papa Paolo VI modifica il nome in Congregatio pro Ecclesiis Orientalibus. Il mandato di questa Congregazione è quello di “porsi in collegamento con le Chiese orientali cattoliche per favorirne la crescita e salvaguardarne i diritti”. È propria di questa Congregazione anche la finalità di “mantenere vivi ed integri nella Chiesa Cattolica, accanto al patrimonio liturgico, disciplinare e spirituale della Chiesa latina, anche quelli delle varie tradizioni cristiane orientali”. La Congregazione per le Chiese orientali ha competenza territoriale per questi Paesi e regioni: Egitto, Eritrea ed Etiopia del Nord, Bulgaria, Cipro, Grecia, Iran, Iraq, Libano, Israele e Territori di Autonomia Palestinese, Siria, Giordania, Turchia, Georgia e Armenia.