Vatican News è il sistema d’informazione della Santa Sede nato dalla riforma della comunicazione voluta da Papa Francesco. Il 27 giugno del 2015 con il Motu Proprio di Papa Francesco viene istituita la Segreteria per la Comunicazione.

“L’attuale contesto comunicativo, caratterizzato dalla presenza e dallo sviluppo dei media digitali, dai fattori della convergenza e dell’interattività – si legge nel Motu Proprio – richiede un ripensamento del sistema informativo della Santa Sede e impegna ad una riorganizzazione che, valorizzando quanto nella storia si è sviluppato all’interno dell’assetto della comunicazione della Sede Apostolica, proceda decisamente verso una integrazione e gestione unitaria. Per tali motivi, ho ritenuto che tutte le realtà, che, in diversi modi fino ad oggi si sono occupate della comunicazione, vengano accorpate in un nuovo Dicastero della Curia Romana, che sarà denominato Segreteria per la Comunicazione. In tal modo il sistema comunicativo della Santa Sede risponderà sempre meglio alle esigenze della missione della Chiesa”.

Nel Motu Proprio si ricordano inoltre le istituzioni che confluiscono nella Segreteria per la Comunicazione:

“Nel Dicastero, secondo quanto presentato dalla Commissione dei Media Vaticani, istituita il 30 Aprile 2015, confluiscono nei tempi stabiliti, i seguenti Organismi: Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Sala Stampa della Santa Sede; Servizio Internet Vaticano; Radio Vaticana; Centro Televisivo Vaticano; L’Osservatore Romano; Tipografia Vaticana; Servizio Fotografico; Libreria Editrice Vaticana”.

Un servizio poliedrico

Vatican News interagisce su un piano multilinguistico, multiculturale, multicanale, multimediale e multidevice. Sono quattro le aree tematiche presenti sul portale: attività del Papa, della Santa Sede, delle Chiese locali e notizie dal mondo. Criterio guida è “quello apostolico, missionario, con una speciale attenzione alle situazioni di disagio, di povertà, di difficoltà”. Papa Francesco nel discorso rivolto ai partecipanti dell’assemblea plenaria della Segreteria per la Comunicazione:

“Questo nuovo sistema comunicativo nasce dall’esigenza della cosiddetta “convergenza digitale”. Infatti, nel passato ogni modalità comunicativa aveva i propri canali. Ogni forma espressiva aveva un proprio medium: le parole scritte il giornale o i libri, le immagini le fotografie e quelle in movimento il cinema e la televisione, le parole parlate e la musica la radio e i CD. Tutte queste forme di comunicazione oggi sono trasmesse con un unico codice che sfrutta il sistema binario. In questo quadro, dunque, “L’Osservatore Romano”, che dal prossimo anno entrerà a far parte del nuovo Dicastero, dovrà trovare una modalità nuova e diversa, per poter raggiungere un numero di lettori superiore a quello che riesce a realizzare in formato cartaceo”.

Sempre in quell’occasione il Papa ha aggiunto:

“La storia è, indubbiamente, un patrimonio di esperienze preziose da conservare e da usare come spinta verso il futuro. Diversamente essa si ridurrebbe a un museo, interessante e bello da visitare, ma non in grado di fornire forza e coraggio per il proseguimento del cammino. In questo orizzonte di costruzione di un nuovo sistema comunicativo, va collocato inoltre l’impegnativo sforzo di formazione e di aggiornamento del personale”.