Visita di Bush in Pakistan

La lotta al terrorismo e il progetto del gasdotto tra India e Iran, fortemente voluto dal governo di Islamabad, sono stati i temi al centro dell’odierna visita del presidente americano, George Bush, nella capitale del Pakistan. Bush ha lodato la “coraggiosa decisione” del presidente pachistano, Pervez Musharraf, di unirsi alla “guerra contro il terrorismo” ma ha anche sottolineato come la rete terroristica di “Al Qaeda” costituisca ancora una grave minaccia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
“Rimane ancora molto da fare per sconfiggere Al Qaeda e, per catturare i terroristi, Pakistan e Stati Uniti hanno bisogno di collaborare a livello di intelligence, in tempo reale”. Lo ha dichiarato il presidente americano, George Bush, al termine dell’incontro di questa mattina ad Islamabad con il capo di Stato pakistano, Pervez Musharraf. I governi di Islamabad e Washington – ha aggiunto Bush – combatteranno uniti anche contro la proliferazione nucleare. Il capo della Casa Bianca ha sottolineato, poi, i progressi ottenuti nel Kashmir, regione contesa da India e Pakistan. “Finalmente le cose stanno cambiando”, ha detto il presidente americano. “Chiedo agli Stati Uniti – ha aggiunto Musharraf – di continuare ad aiutarci per compiere tutti i passi necessari per giungere alla pace”.
Arrestati 300 integralisti islamici
Il presidente statunitense ha dichiarato, quindi, di non aver nulla in contrario sul progetto del gasdotto che dovrebbe collegare l’Iran all’India passando per il Pakistan. “Il problema con l’Iran non riguarda il gasdotto”, ha aggiunto Bush. La Repubblica islamica – ha spiegato – intende sviluppare un’arma nucleare e questo tipo di arma nelle mani di Teheran è molto pericolosa per tutti. Il capo della Casa Bianca ha anche detto di comprendere le necessità energetiche del Pakistan ma ha scartato l’ipotesi di un accordo sul nucleare in campo civile con il governo di Islamabad sul modello di quello raggiunto con l’India. In Pakistan, intanto, le forze di sicurezza hanno arrestato più di 300 integralisti islamici per scongiurare nuove manifestazioni antistatunitensi. E’ salito a 4 morti, infine, il bilancio delle proteste organizzate ieri, nel nord del Paese, contro il presidente Bush.