© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Oggi il vertice del Consiglio Europeo di Bruxelles, nel quale si deve decidere l’avvio di una Conferenza intergovernativa per redigere un nuovo Trattato costituzionale, sostitutivo della Costituzione comunitaria, bocciata nel 2005 da Francia e Olanda. Ma cosa prevede la bozza di Trattato costituzionale presentata dalla presidenza tedesca? Amedeo Lomonaco lo ha chiesto a Federiga Bindi, esperta di questioni europee e titolare della cattedra Jean Monnet all’Università di Tor Vergata:

R. – La bozza della Germania sta tentando di salvare tutto il salvabile dell’ex Trattato costituzionale e, soprattutto, ciò che riguarda i meccanismi istituzionali. Quindi, si sta cercando di salvaguardare il voto del Consiglio e il ministro degli Esteri, che sono le due cose più evidenti ed eclatanti, anche se in realtà c’è una lista di ben 15 punti in discussione.

Nodi da sciogliere

D. – A questa proposta si oppongono soprattutto Polonia e Regno Unito. Perché e quali sono gli scogli da superare?

R. – Il Regno Unito si oppone perchè ha una storica tendenza anti-integrazionista. Quindi, tutto quello che riguarda una maggiore integrazione europea, viene solitamente contrastato dal Regno Unito. Per quanto riguarda la Polonia, invece, si tratta di una posizione assolutamente anacronistica, anche molto preoccupante: la Polonia ha addirittura chiesto la riparazione dei danni di guerra alla Germania e si è spinta ad affermare che se non ci fossero stati i nazisti, la popolazione polacca sarebbe stata più numerosa di quella tedesca. Quindi, in base a questo ragionamento, i polacchi avrebbero diritto a più voti in Consiglio. Ma questo è assurdo. A mio avviso, la Polonia, in questo momento, è veramente al limite.

Prospettive del Vertice

D. – Quindi il rischio di fallimento del Summit o di un accordo al ribasso sono ipotesi probabili…

R. – Non credo ci sarà un fallimento perché comunque è stata espressa la volontà, da parte di tutti, di trovare un accordo. Certo, si tratterà non di un fallimento ma di un accordo al ribasso: secondo me, ci saranno sostanziali offerte alla Polonia. Si sta veramente mettendo a repentaglio una costruzione che ha portato pace e prosperità al continente e non credo che questo sia accettabile.

Il ruolo internazionale dell’Unione Europea

D. – Rafforzare il ruolo internazionale e la capacità decisionale sono ancora delle priorità per l’Unione Europea?

R. – L’importante è che ci sia più coerenza nell’azione del Consiglio e della Commissione nei rapporti esterni. E’ importante modificare i meccanismi decisionali, perché gli studi mostrano che nel primo periodo del 2004, con l’eccezione di Polonia e Lituania, i nuovi Stati membri sono stati silenti nel Consiglio, tanto che alcuni hanno detto perfino “con l’allargamento si diventa più efficienti”. Se noi, invece, guardiamo il comportamento del voto, e cioè il numero di volte che gli Stati si oppongono ad un provvedimento, vediamo che negli ultimi sei mesi il trend sta cambiando. I nuovi Paesi arrivati si stanno opponendo sempre di più alle decisioni prese, andando a livello degli altri Stati membri. Ora, se questo trend continua e tutti gli Stati cominciano ad opporre provvedimenti, a 27 noi non andiamo da nessuna parte.

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By Sébastien Bertrand (https://www.flickr.com/photos/tiseb/4592786358/) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0) or CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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