Dal Papa i vescovi dell’India

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“La testimonianza di Gesù Cristo è il supremo servizio che la Chiesa è chiamata ad offrire ai popoli del continente asiatico”. Con queste parole il Papa ha ricevuto in udienza, stamani, i vescovi delle province orientali dell’India (Bangalore, Hyderabad e Visakhapatnam).

 

“La novità radicale della vita donata da Cristo e vissuta dagli apostoli – ha affermato Giovanni Paolo II – risveglia l’esigenza di un’efficace azione missionaria”. “Tutti i cristiani – ha aggiunto – sono chiamati a riversare l’amore di Cristo, che è la sorgente della speranza e della gioia che li contraddistingue”. Il Papa ha quindi trattato il rapporto tra cultura e fede, la cui corretta comprensione  è stata da lui definita “vitale per realizzare un’efficace evangelizzazione”. “Nel vostro subcontinente indiano – ha detto – vi relazionate con culture ricche di tradizioni religiose e filosofiche,  all’interno di questo contesto diventa essenziale la proclamazione di Gesù Cristo come Figlio di Dio incarnato”.

Missio ad gentes e dialogo interreligioso

Una teologia che “ometta la chiamata ad una radicale conversione a Cristo e che neghi la trasformazione culturale che questa conversione richiede – ha proseguito il Papa – comporterà necessariamente una visione erronea della nostra fede”, radicata in Colui che “è la via, la verità e la vita”. Il Santo Padre ha inoltre sottolineato come il dialogo interreligioso non sostituisca la “missio ad gentes” ma, piuttosto, faccia parte di essa.  Giovanni Paolo II ha poi affermato come le interpretazioni relativistiche del pluralismo religioso, che considerano la fede cristiana sullo stesso piano di altre religioni, “svuotano il Cristianesimo del suo cuore cristologico: una fede alienata dal Signore Gesù – ha sottolineato – non è più cristiana”.

La Chiesa in India

Giovanni Paolo II ha messo quindi in luce la vitalità della Chiesa in India. “Nonostante gli ostacoli incontrati da coloro, specialmente i poveri, che desiderano abbracciare la fede cristiana nella vostra regione – ha rilevato – sono numerosi i battesimi di adulti ed ugualmente incoraggiante è l’alta percentuale di cattolici che la domenica partecipano alla Santa Messa”. Tali esempi di pronta risposta alla chiamata di Dio indicano l’esigenza di una diligente attività pastorale.

La Chiesa strumento di unità

Lungi dall’essere un fattore di potere o di controllo – ha ancora affermato il santo Padre – i programmi di evangelizzazione e formazione devono essere condotti nella consapevolezza che ogni persona ha diritto ad ascoltare la buona novella che Cristo rivela”. “In un mondo deturpato dalla frammentazione – ha concluso il Papa – la Chiesa, strumento di comunione tra Dio e l’umanità, è  un potente mezzo per portare l’unità e la riconciliazione”.

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