© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nella Striscia di Gaza è entrata in vigore, questa mattina, la tregua concordata dal premier israeliano, Ehud Olmert, e dal presidente palestinese, Abu Mazen. Sul cessate-il-fuoco, che sembra reggere nonostante il lancio di diversi razzi da parte di estremisti palestinesi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Israele ha ritirato le proprie forze dalla Striscia di Gaza ma non è terminato, come stabilito nell’accordo, il lancio di razzi da parte di estremisti palestinesi verso lo Stato ebraico. Gli attacchi, rivendicati dalla Jihad islamica, non hanno comunque provocato né morti né feriti e non ci sono stati, finora, altri episodi di violenza. I principali movimenti palestinesi hanno ribadito di voler rispettare la tregua e nella regione sono anche state schierate forze di sicurezza palestinesi. Un portavoce della Jihad islamica ha però dichiarato che il cessate-il-fuoco non è accettabile fin quando Israele non si impegnerà ad estendere la tregua anche alla Cisgiordania. Abu Mazen ha condannato la violazione dell’accordo da parte di estremisti palestinesi ed Ehud Olmert ha detto che, per il momento, Israele non reagirà. Il ministro della Difesa israeliano ha precisato che le operazioni militari nella Striscia di Gaza riprenderanno nel caso in cui non dovesse arrestarsi immediatamente il lancio di razzi palestinesi contro lo Stato ebraico.

Ma la tregua siglata ieri sembra, comunque, una nuova pagina per dare ulteriore linfa al difficile processo di pace in Medio Oriente. “Dobbiamo considerarla come l’avvio di un’opportunità”, come “l’alba di un nuovo giorno” ha detto il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni. La tregua potrebbe anche accelerare gli sforzi per arrivare ad uno scambio di prigionieri palestinesi col caporale israeliano rapito a giugno in una incursione sferrata da alcuni gruppi militanti palestinesi. E’ stato proprio quell’episodio ad innescare l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza.

Foto:

By Marius Arnesen (Flickr: Bombed house Gaza) [CC BY-SA 3.0 no (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/no/deed.en)], via Wikimedia Commons

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *