Tregua a Gaza e non in Cisgiordania

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La tregua concordata nei giorni scorsi dal premier israeliano, Ehud Olmert, e dal presidente palestinese Abu Mazen riguarda per ora solo la zona di Gaza e non la Cisgiordania. Lo ha ribadito oggi il ministro della Difesa israeliano, Amir Peretz, respingendo le affermazioni di gruppi estremisti palestinesi secondo cui le attività militari in Cisgiordania rappresentano una violazione delle intese. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Peretz ha anche avvertito che se la tregua non verrà rispettata, Israele risponderà duramente. Il ministro della Difesa israeliano ha sottolineato, poi, l’impegno israeliano per promuovere la pace. “Vogliamo dare una chance alla riconciliazione”, ha detto Peretzdurante una visita ad una sezione della controversa barriera di difesa presso Gerusalemme. Ma ci sono – ha aggiunto – fazioni estremiste interessate a trascinare la regione verso una escalation delle violenze.

Razzi Qassam sparati contro Israele

Le parole di Peretz giungono dopo che 13 missili Qassam sono stati sparati dalla Striscia di Gaza contro Israele fra domenica e lunedì, malgrado il cessate il fuoco entrato in vigore all’alba di domenica. Oggi non è stato sparato, finora, alcun razzo. Ma il Ministero della difesa israeliano ha comunque cambiato le regole di ingaggio per i soldati lungo il confine con Gaza. Ai militari viene ora permesso di sparare nel caso identifichino militanti palestinesi pronti a lanciare missili. In Cisgiordania, intanto, l’esercito israeliano ha arrestato 13 militanti palestinesi. Sul versante politico, si deve registrare la visita del presidente palestinese Abu Mazen in Giordania per incontrare re Abdallah e discutere della situazione nell’area. Giovedì prossimo è previsto, poi, l’incontro a Gerico del presidente palestinese, Abu Mazen, con il segretario di Stato americano, Condoleezza Rice.

Foto:

By Rawan.nassrallah [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], from Wikimedia Commons

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