© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La Cina non ha ancora ufficialmente commentato la notizia di un suo recente test missilistico. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese si è limitato a dire che la Cina“non rappresenta una minaccia” ma diversi Stati hanno già espresso i loro timori. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Gli Stati Uniti e altri Paesi hanno espresso preoccupazione dopo che la Cina ha effettuato con successo un test missilistico, distruggendo un proprio satellite in orbita attorno alla Terra. “Gli Stati Uniti ritengono che lo sviluppo e il test di una simile arma non si accordi con lo spirito di cooperazione cui aspirano i due Paesi nell’area civile dello spazio”, ha dichiarato il portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza americano. Proteste ed espressioni di preoccupazione sono giunte anche da Australia, Canada e soprattutto dal Giappone. Si temono, infatti, nuove e pericolose fratture nelle relazioni, già difficili, tra i governi di Pechino e Tokyo.

Comunità internazionale: equilibri a rischio

Il rischio di nuove laceranti contrapposizioni è reale: i Paesi che possiedono armi spaziali, tra cui gli Stati Uniti, possono aspirare ad una posizione di netta supremazia. Le armi spaziali possono essere utilizzate, infatti, per privare un eventuale nemico dei suoi satelliti per l’osservazione, la navigazione e le previsioni meteorologiche. In passato, solo gli Stati Uniti e l’allora Unione Sovietica hanno condotto test per la distruzione di satelliti. Erano gli anni ‘80  e dopo oltre 20 anni, quei timori tornano adesso a destare nuove preoccupazioni. Il test cinese, non ancora confermato ufficialmente da Pechino, potrebbe dar luogo, infatti, ad una inquietante corsa agli armamenti nello spazio.

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