Sud del Libano: arrivano soldati libanesi

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Procedono, in Libano, il contemporaneo ritiro dei militari israeliani ed il dispiegamento di soldati libanesi. L’esercito israeliano ha trasferito al contingente dell’ONU la responsabilità di diverse zone del sud del Libano. Soldati, inviati da Beirut, hanno poi cominciato a pattugliare il confine con Israele. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Due soldati a bordo di una jeep, con una grande bandiera libanese, hanno perlustrato il confine con Israele. Si è trattato di una prima, breve missione ma di un evento denso di significato per storia libanese. Per la prima volta, dopo decenni, dei militari libanesi hanno raggiunto, infatti, l’area di frontiera con lo Stato ebraico. E in Israele, un portavoce militare ha riferito, poi, che l’esercito israeliano ha trasferito ai caschi blu della forza di interposizione delle Nazioni Unite, l’UNIFIL, la responsabilità nel sud del Libano di due terzi del territorio. Il piano, concordato nei giorni scorsi tra ufficiali israeliani, libanesi e della missione ONU prevede poi che l’UNIFIL provveda, a sua volta, a trasferire la responsabilità del sud del Libano alle truppe regolari libanesi.

Vertice all’Onu

Ieri, intanto, si è tenuto il primo vertice a porte chiuse al Palazzo di Vetro con delegazioni di 49 Paesi “teoricamente pronti” a fornire uomini all’UNIFIL. Durante l’incontro, è stato sottolineato che la forza internazionale destinata ad affiancare 15 mila soldati libanesi nel sud del Libano dovrà essere “robusta, ben armata” ma “non offensiva”. E’ stato ribadito che, entro 10 giorni, saranno inviati 3500 caschi blu. La Francia, da dove sono già partiti 200 uomini, si è detta inoltre pronta ad assumere il comando del contingente.

Regole di ingaggio da decidere

Ma dal vertice, che avrebbe dovuto precisare i termini dell’impegno delle truppe internazionali, non sono emerse decisioni rilevanti sulla missione. Sulle regole di ingaggio, il vice segretario generale dell’ONU ha parlato solo di “uso della forza per aiutare il governo libanese a rendere sicure le proprie frontiere”. La seduta, quindi, è stata aggiornata all’inizio della prossima settimana.

Riunione dei vescovi maroniti

La risoluzione dell’ONU è stata presa in esame, infine, dai vescovi maroniti che si sono riuniti ieri a Beirut. I presuli hanno espresso il timore che il testo delle Nazioni Unite venga interpretato in modo ambiguo. I drammi vissuti dai libanesi – si legge in un comunicato – dimostrano che non è più ammissibile, in Libano, una “doppia autorità politica”. I vescovi maroniti invitano, poi, tutta la popolazione ad unire le forze sotto la sola autorità “del governo che gode della fiducia della Camera eletta democraticamente”.

Foto:

By Israel Defense Forces (Caracal Battalion Conducts Concluding Exercise) [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

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