Si’ della Nato all’addestramento dell’esercito iracheno

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il si’ della Nato alla richiesta di assistenza tecnica nell’addestramento dell’esercito iracheno da parte del governo di Baghdad appare imminente. L’assenso dell’Alleanza Atlantica non è stato ancora ufficialmente annunciato ma una conferma definitiva è prevista lunedì prossimo in occasione del vertice della Nato ad Istanbul. Ma in Iraq continuano le violenze e diverse città sono state colpite da nuovi attacchi. Il nostro servizio:

A quattro giorni dal passaggio di sovranità dalle autorità americane al governo transitorio iracheno, si intensificano nel Paese le operazioni militari contro la guerriglia. Un raid aereo statunitense ha colpito ieri la città di Falluja provocando la morte di almeno 20 persone. Fonti del Pentagono sostengono che il capo di Al Qaeda in Iraq, Abu Musab al Zarqawi, sarebbe sfuggito per poco all’attacco. L’esplosione di una bomba nella città di Arbil ha causato, questa mattina, una vittima ed il ferimento di almeno 11 persone tra le quali il ‘ministro’ della Cultura del Partito democratico del Kurdistan, Mahmud Mohammad. A Baquba, un commando ha assaltato, inoltre, la sede del Consiglio supremo per la rivoluzione islamica in Iraq, uccidendo tre guardie e un civile. In un secondo attacco compiuto ancora nella città sunnita, militanti armati hanno fatto saltare in aria un edificio dell’Accordo nazionale iracheno, il partito politico del premier Iyad Allawi.

Catena di violenze in tutto il Paese

E sempre questa mattina un poliziotto è rimasto ucciso in un’imboscata a sud di Kirkuk e un soldato americano è morto a Baghdad in seguito ad un agguato. Episodi di violenza sono avvenuti anche a Nassirya dove colpi di arma da fuoco sono stati sparati, questa notte, contro elicotteri italiani. Fonti del comando del contingente inviato da Roma hanno dichiarato che i velivoli non sono stati colpiti e che non ci sono stati né feriti né danni. E’ stato riparato, infine, anche il secondo degli oleodotti di Bassora, seriamente danneggiati da recenti atti di sabotaggio, che portano il greggio ai due principali terminal petroliferi off shore iracheni; il pompaggio del petrolio è così potuto riprendere regolarmente.

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