Scontri nella Striscia di Gaza fra miliziani di Hamas e di al-Fatah

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nei Territori Palestinesi è di almeno 3 morti, tra cui un bimbo di 2 anni, il bilancio ancora provvisorio degli scontri, scoppiati negli ultimi giorni nella Striscia di Gaza, fra miliziani di Hamas e di al-Fatah. In Medio Oriente, intanto, è stato diffuso un nuovo, raccapricciante video trasmesso da una televisione integralista palestinese e rilanciato dall’istituto di ricerche israeliano ‘Memri’. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Non si tratta di un filmato, purtroppo divenuto consueto, con appelli di ostaggi o drammatiche sequenze di esecuzioni, ma è altrettanto scioccante. La televisione palestinese “Al Aqsa”, vicina alle posizioni del gruppo radicale Hamas, ha trasmesso lo scorso 8 marzo una sconcertante intervista a due bambini, figli di una donna palestinese che nel 2004 è morta facendosi saltare in aria al confine tra Gaza e Israele e provocando la morte di 5 israeliani. Un Istituto israeliano ha deciso ieri di divulgare il video integralmente, in tutta la sua cruda realtà. Le domande del giornalista sono dirette e agghiaccianti. I bambini rispondono sorridendo senza rendersi conto del significato delle loro parole.

Città di Gaa

Le parole dei bambini

Dicono di voler parlare dell’asilo ma l’intervistatore continua a chiedere loro di ricordare la mamma. Allora i piccoli cominciano a recitare una poesia dedicata alla madre, descritta come “una bomba di fuoco”. Sembra che giochino ma le loro risposte non appartengono al mondo della finzione: rievocano un dramma reale, quello di un attacco kamikaze, che ha provocato la morte di 5 israeliani e della loro madre, proclamata subito dopo l’attentato prima “donna martire” di Hamas. Il filmato è una rappresentazione della propaganda e dell’uso dei più piccoli da parte di gruppi estremisti. L’azione suicida è vista come un gesto positivo, naturale. I movimenti integralisti alimentano, così, la cultura della morte e del martirio. E in questa cultura si inserisce l’ultima risposta della figlia della donna kamikaze, che si dice pronta a seguire la mamma sulla strada del martirio.

 

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