Ancora scontri tra soldati israeliani ed Hezbollah

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Dal Libano e dai Territori palestinesi sono giunte nuove notizie di scontri e attacchi: almeno 14 persone, tra le quali una bambina, sono morte per un raid israeliano nella Striscia di Gaza. In Libano, poi, sono rimasti uccisi diversi soldati dello Stato ebraico in seguito a combattimenti con gli Hezbollah. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
L’emittente araba “Al Arabya” ha rivelato che almeno 12 militari israeliani sono morti durante scontri scoppiati nel sud del Paese dei cedri. Il leader degli Hezbollah, in un discorso trasmesso dalla televisione del movimento islamico, “Al Manar”, ha dichiarato, poi, che il gruppo sciita “non accetterà condizioni umilianti per il cessate il fuoco”.
Hezbollah annuncia nuovi attacchi
Il capo degli Hezbollah ha annunciato, inoltre, nuovi attacchi oltre Haifa. L’intenzione di continuare a combattere è stata manifestata anche dal premier dello Stato ebraico,Ehud Olmert, che ha espresso il proprio “profondo dolore” per la morte, ieri, di 4 caschi blu delle Nazioni Unite durante un’incursione israeliana nel sud del Libano.
Kofi Annan scioccato
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, si è detto “scioccato”. Ha affermato che l’attacco israeliano ha “apparentemente preso di mira deliberatamente” una postazione dell’ONU. Il governo israeliano ha riferito, invece, che si è trattato di un incidente. Questo episodio, sul quale verrà aperta un’indagine, non sembra comunque aver scalfito la cooperazione tra Nazioni Unite e Israele per il soccorso delle popolazioni colpite. L’esecutivo israeliano ha assicurato la creazione di corridoi umanitari. L’ONU ha reso noto che è partito stamani da Beirut il primo convoglio con cibo e medicine diretto a sud della capitale, dove sono migliaia gli sfollati.
Cardinale Sfeir: è la crisi più grave della storia del Libano
Il Patriarca di Antiochia dei maroniti, il cardinale Nasrallah Sfeir, ha osservato che la fase che sta attraversando il Libano è “la più grave della sua storia”. Il porporato ha anche auspicato un Libano “sovrano, democratico e indipendente”. Il cardinale ha anche invocato un maggiore impegno per i profughi. Proprio per garantire gli aiuti umanitari, la Caritas italiana ha lanciato, prima dell’apertura della Conferenza di Roma sul Libano, un appello per giungere ad una tregua. La Caritas esprime anche l’auspicio di “intensificare gli interventi in atto, grazie ad una sempre crescente risposta solidale”.
Preoccupazione per i lavoratori migranti
L’arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della Pastorale per i migranti e gli itineranti, ha espresso, infine, grande preoccupazione per le migliaia di lavoratori migranti “rimasti intrappolati nel conflitto”. Il presule ha chiesto, in particolare, un intervento delle istituzioni internazionali per soccorrere la popolazione civile, i lavoratori provenienti dai Paesi dell’Asia e dell’Africa e gli oltre 20 mila sudanesi e iracheni che hanno ricevuto asilo in Libano.
Foto:
By Israel Defense Forces (IDF Soldiers Prepare Near Israeli-Syrian Border) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons