Rivendicati attentati di Sharm el Sheik

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Una formazione islamica, denominata “Tawhid e Jihad in Egitto”, ha rivendicato via Internet la responsabilità degli attentati di Sharm el Sheik, costati la vita ad almeno 64 persone, tra cui 5  italiani, due turchi, un ceco, un britannico e un americano. Intanto, continuano senza sosta le indagini per trovare gli autori del massacro. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’Egitto insiste sulla pista pakistana, ma il governo di Islamabad nega il coinvolgimento di suoi cittadini negli attentati. Anche il presidente del Pakistan, Pervez Musharraf, ha seccamente respinto l’ipotesi di kamikaze pakistani. “Nel mio Paese – ha dichiarato – Al Qaeda non esiste più”. I servizi segreti egiziani non escludono, inoltre, legami tra gli attacchi del 23 luglio e la strage di Taba costata al vita lo scorso 7 ottobre a 34 persone, tra le quali molti turisti israeliani.

Il ruolo delle tribù beduine

Seguendo questa pista, le azioni terroristiche potrebbero essere una vendetta delle tribù beduine contro il presidente egiziano, Hosni Mubarak: gli attentati a Sharm el Sheikh, luogo simbolo non solo del turismo ma anche della pacificazione dell’Egitto con Israele, sono stati compiuti infatti alla vigilia della ripresa del processo per la strage di Taba, compiuta dal sedicente gruppo “Tawhid e Jihad in Egitto” e legato alle tribù beduine. Su questa serie di ipotesi, che fa pensare anche ad un possibile e diabolico intreccio tra più realtà del mondo integralista islamico, si erge poi l’inquietante ombra di Al Qaeda.

Usati una auto e un camioncino

Molti osservatori concordano sul fatto che la rete di Osama Bin Laden avrebbe ridotto le proprie forze in Iraq per lanciare una più vasta offensiva in Europa e in Medio Oriente. Sulla dinamica degli attacchi, gli inquirenti sembrano avere invece meno dubbi: gli attentatori hanno usato un’auto e un camioncino carichi di 600 chili di esplosivo. L’auto è stata lanciata contro il Gardens Hotel ed il camioncino è casualmente esploso nei pressi del vecchio suk, probabilmente a causa del traffico. Il terzo attentato, in un parcheggio di taxi, è stato compiuto con una bomba nascosta dentro una borsa.

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