Il Papa ai vescovi sloveni, in visita ad Limina
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Ricevendo i vescovi della Slovenia, in visita ad Limina, Benedetto XVI ha sottolineato la centralità del patrimonio cristiano per l’Europa. E ha indicato nel secolarismo una delle sfide della comunità ecclesiale slovena. Il Papa ha anche illustrato i fatti politici più significativi avvenuti in questi ultimi anni in Slovenia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il Papa ha ricordato quattro significative tappe nella storia recente della Slovenia: l’ingresso, il primo maggio del 2004, nell’Unione Europea; l’adozione, tre anni dopo, della moneta unica; l’adesione, lo scorso anno, al Trattato di Schengen per la libera circolazione e l’inizio, il primo gennaio di quest’anno, del semestre della presidenza di turno dell’Unione Europea.
Europa e radici cristiane
Il Santo Padre ha poi indicato l’orizzonte verso cui devono orientarsi i valori e il patrimonio dell’Europa:
“Se l’Europa vuole rimanere e diventare sempre più una terra di pace, conservando come uno dei valori fondamentali il rispetto della dignità della persona umana, non può rinnegare la componente principale – sul piano spirituale ed etico – di tale fondamento, cioè quella cristiana”.
Cristianesimo e speranza
Riprendendo la lettera pastorale dei vescovi del 23 aprile 2004, Benedetto XVI ha quindi sottolineato che “il cristianesimo è la religione della speranza: speranza nella vita, nella felicità senza fine, nel compimento della fraternità tra tutti gli uomini”:
“Questo è vero in ogni Continente, e lo è anche in un’Europa dove molti intellettuali stentano ancora ad accettare il fatto che ragione e fede hanno bisogno l’una dell’altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione”.
Sfide per la Chiesa in Slovenia
Se si concepisce l’uomo, secondo una tendenza oggi diffusa, in modo individualistico diventa arduo – ha osservato il Papa – giudicare lo sforzo per la costruzione di una comunità giusta e solidale. Il Santo Padre si è poi soffermato sulle sfide con cui, oggi, deve misurarsi la Chiesa in Slovenia:
“Il secolarismo di impronta occidentale, diverso e forse più subdolo di quello marxista, presenta segni che non possono non preoccuparci. Si pensi, ad esempio, alla ricerca sfrenata dei beni materiali, alla riduzione della natalità, e ancora al calo della pratica religiosa con una sensibile diminuzione delle vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata”.
Rispondere alla cultura materialistica
Il Papa ha pertanto incoraggiato la Chiesa slovena a “rispondere alla cultura materialistica ed egoistica con una coerente azione evangelizzatrice, che parta dalle parrocchie”. Dalle comunità parrocchiali – ha poi osservato Benedetto XVI – possono e devono venire iniziative ed atti concreti di testimonianza cristiana.
Testimonianza evangelica
Dopo aver ringraziato i vescovi per l’invito a visitare il Paese in occasione del Congresso eucaristico nazionale, in programma nella primavera del 2009, il Santo Padre ha sottolineato che “ogni comunità deve utilizzare i beni terreni semplicemente come servizio al Vangelo”:
“In ogni epoca della Chiesa, la testimonianza di povertà evangelica è stato un elemento essenziale dell’evangelizzazione, come lo è stato nella vita di Cristo”.
Conversione personale e comunitaria
Occorre pertanto impegnarsi tutti – ha concluso il Santo Padre – in una conversione personale e comunitaria, affinché “una sempre maggiore fedeltà al Vangelo nell’amministrazione dei beni della Chiesa offra a tutti la testimonianza di un popolo cristiano impegnato a sintonizzarsi con gli insegnamenti di Cristo”.