Offensiva americana a nord di Baghdad

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, prosegue l’offensiva americana a nord di Baghdad: l’ultimo attacco, condotto con l’appoggio dell’aviazione, ha provocato la morte di 17 ribelli. Nella capitale, due poliziotti sono rimasti uccisi per l’esplosione di una bomba. Continua poi a salire il numero di morti tra i soldati americani: nelle ultime 24 ore, sono rimasti uccisi almeno 14 militari statunitensi, a causa di attentati e agguati compiuti in varie zone del Paese. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

La più vasta operazione militare statunitense dal 2003 ha ormai le caratteristiche di una guerra: teatro del conflitto è l’area sunnita di Baquba, dove migliaia di soldati americani stanno cercando di scovare centinaia di militanti di Al Qaeda. Molti di questi ribelli provengono da Baghdad, dove il piano di sicurezza statunitense avviato più di tre mesi fa sembra aver inflitto duri colpi all’organizzazione terroristica.

Ipotesi del ritiro di truppe Usa

La guerra, sempre più drammatica in Iraq e impopolare negli Stati Uniti, potrebbe comunque avere importanti sviluppi: secondo un generale statunitense, la situazione sta gradualmente migliorando e la prossima primavera l’esercito americano potrebbe cominciare a ritirare parte delle proprie truppe. L’obiettivo è di trasferire ai soldati iracheni il controllo di aree conquistate nelle ultime offensive.

A Mossul sequestrato un giovane cristiano

Ma le speranze in un futuro finalmente stabile continuano a scontrarsi con la tragica realtà. Realtà che non risparmia neanche i bambini. L’UNICEF denuncia, in particolare, i gravi rischi cui sono esposti gli orfani in Iraq. Rischi drammaticamente confermati da casi di abusi compiuti in un orfanotrofio di Baghdad e documentati da immagini  trasmesse nei giorni scorsi. A Mossul, intanto, è stato sequestrato un giovane cristiano. Ma non mancano, comunque, buone notizie: ieri sono stati rilasciati e sono in buone condizione gli otto cristiani – 5 studenti e 3 professori – rapiti lo scorso 20 giugno nei pressi di Mossul. Si terrà infine il 4 luglio in piazza Santi Apostoli a Roma una manifestazione in sostegno dei cristiani perseguitati in Oriente.

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